Le zone coperte dalla “garanzia speciale” di Apple sono quelle aiutate ufficialmente come indicato nel Disaster Relief Act del 2011, e mentre Apple descrive il funzionamento del servizio di sostituzione trova anche il tempo di scusarsi per gli eventuali disguidi con i centralini in Giappone, sottolineando che la compagnia sta pregando per le vittime del disastro.
Apple ha già cercato di aiutare il popolo giapponese come ha potuto. Nelle ore successive al sisma ha, ad esempio, permesso di utilizzare i suoi Apple Retail Store come access point da cui collegarsi ad internet ed effettuare chiamate tramite Skype o FaceTime per contattare e rassicurare i propri cari.
Non solo Cupertino ha però messo del suo. Molti sviluppatori, attivi per Mac che per iOS, hanno infatti scontato applicazioni più o meno celebri (tra le altre anche la scaricatissima Street Fighter 4 per iPhone e iPod touch) assicurandosi di donare il ricavato delle vendite ai terremotati e alle associazioni umanitarie pronte a supportare i bisognosi di aiuto.
Dover affrontare la ricostruzione a seguito di un sisma deve essere una esperienza difficile. Almeno l’idea di non dover ripagare i propri prodotti elettronici perché distrutti durante il terremoto è un piccolo, ma non per questo del tutto insignificante, sollievo.
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