Non si sa ancora con precisione dove sorgerà e come sarà strutturato, ma intanto l’annuncio c’è e il Premier Matteo Renzi non ha perso tempo e ha incontrato Tim Cook e Luca Maestri (CFO di Apple), arrivati oggi a Roma per promuovere la novità.Sul Centro di Sviluppo app di iOS che Apple aprirà a Napoli le incognite sono ancora tante (probabilmente ne sapremo di più a tempo debito) ma è interessante notare che forse qualcosa sta cambiando nel rapporto fra la mothership di Cupertino e l’Italia.
Due visite ufficiali nel giro di pochi mesi (Cook era già stato a Milano, ospite della Bocconi, a ottobre 2015) da parte del CEO Apple non si erano mai viste e Steve Jobs, prima di lui, aveva sempre preferito l’Italia come piacevole meta turistica. E come non considerare la decisione di chiudere rapidamente e costosamente i conti con il fisco italiano da parte di Apple? Anche in quel caso, dicono voci di corridoio, c’era stato lo zampino del Premier, che pare abbia consigliato personalmente a Tim Cook – ma soprattutto a Luca Maestri – di non far arrabbiare troppo il Fisco italiano. Tutti risultati che Renzi può, a ragione, mettere nel suo carniere politico.
Il Governo Italiano ha pubblicato un video con un montaggio dei momenti salienti dell’incontro di oggi a Palazzo Chigi. Tim Cook, scortato da Renzi, ha incontrato i Ministri Giannini e Madia, entrambe “onorate di incontrarlo”, e poi alcuni sviluppatori selezionati che hanno potuto mostrare al CEO le proprie creazioni.
C’è stato spazio per un siparietto, quando Tim Cook ha salutato i developers e Renzi ha detto loro, con il suo famoso inglese, che “after this meeting it is finished the day for you eh”. Cook ha sorriso, chiaramente ignaro di cosa intendesse il Premier con quella sua frase in stile “English From Fear”. Non contento, Renzi ha rincarato la dose. Cook ha notato che tutti stavano facendo sfoggio di un iPhone e lui, senza battere ciglio: “Hey, where is my Samsung!?”. Almeno in questo caso Cook ha mostrato di apprezzare la simpatia italiana.
Un incontro importante, quasi come se in visita ci fosse un capo di Stato. Del resto Cook, se si prendono a misura le riserve monetarie di Apple, ha tutto il peso per “valere” come è più del primo ministro del Belgio o della Svezia. In chiusura Renzi ha voluto regalare a Cook una Moka Bialetti, esprimendo lievi preoccupazioni sulle possibili accuse di pubblicità occulta alla nota marca di caffettiere. Del resto per chiudere l’incontro sull’apertura del Centro di Sviluppo di Napoli niente di meglio di una tazzulella e’caffè. Al posto dello zucchero, qualche chiucchiaino di stereotipi italiani. Poco male, se poi arrivano posti di lavoro e una nuova visibilità per gli sviluppatori e l’innovazione in Italia. Resta da capire come e quando, ma di quello potremo discuterne solo fra qualche mese.
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