Durante il keynote di lunedì Steve Jobs ha mostrato al pubblico una selezione di applicazioni per iPad particolarmente meritevoli. Fra di esse c’era anche Pulse News Reader, un RSS reader dalla particolare interfaccia che abbiamo recensito giusto lo scorso venerdì. Pensate alla sorpresa e la gioia dei due giovani developer, laureandi di Stanford, nel vedere la propria applicazione portata ad esempio da Steve Jobs in persona. Bene, ora pensate invece alla delusione che deve averli colti nel ricevere notifica, lunedì pomeriggio, della rimozione dell’applicazione da App Store. I legali del New York Times hanno espressamente chiesto il blocco del software per violazione del copyright nell’uso dei feed RSS della testata. Ma la app è già tornata online nella sua versione iniziale. Intercessione di Steve?
A diffondere la notizia è Kara Swisher su BoomTown, il suo spazio online su All Things Digital. La lettera inviata ad Apple da Richard Samson, legale della testata newyorkese, lamenta l’uso improprio dei feed del giornale all’interno di un’applicazione a pagamento e l’utilizzo delle headlines negli screenshot utilizzati per pubblicizzare l’applicazione.
In più, si legge nella lettera di Samson, pubblicata interamente su BoomTown, Pulse News Reader sarebbe colpevole di mostrare il sito del New York Times e del Boston Globe (medesimo editore) in un “frame”, in violazione dei diritti d’uso dei due siti web. La versione testuale dei feed del NYT mostra invece solamente le prime righe della notizia come avviene su un generico feedreader.
Credo non serva specificare che questa richiesta ha dell’assurdo. Forse è proprio per questo che la app è tornata online così velocemente.
Quello cui si riferisce il legale del NYT utilizzando il verbo “incorniciare”, altro non è che il browser integrato di Pulse che permette di visualizzare la versione completa del sito senza lasciare l’applicazione. Quindi che di differenza c’è fra quello e un browser normale?
I feed del New York Times hanno la sola particolarità di essere fra quelli consigliati in automatico dall’applicazione. A quanto pare è questo aspetto che proprio non va giù ai tizi dell’ufficio legale del NYT, come se un utente, una volta acquistata l’applicazione, non potesse aggiungere quel feed autonomamente.
Lodati da Steve al mattino, sospesi dall’App Store nel pomeriggio, di nuovo online nel giro di 24 ore. “Non biasimo Apple, perché loro hanno dovuto rispondere alla richiesta dei legali del New York Times” ha detto Akshay Kothari, uno dei due studenti di Stanford che hanno creato l’applicazione. E pensare che giusto la scorsa settimana Brad Stone, proprio sul New York Times, parlava di Pulse News Reader con una recensione più che positiva.
L’applicazione era stata prontamente riproposta ad Apple in una versione priva dei feed del NYT fra i preferiti, ma a quanto dicono i due sviluppatori essa è ancora in attesa di revisione. Significa in sostanza che sull’App Store è di nuovo disponibile la vecchia versione con i feed del giornale in bella vista. La posizione del New York Times al riguardo è stata riassunta da questo nuovo articolo di Brad Stone, l’autore della recensione. Un portavoce della testata fa sapere che ad Apple è già stata inviata una richiesta di spiegazioni su questa “ri-approvazione” che la Times Company ritiene sia frutto di un errore.
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