Il tentativo di convincere la corte dell’esistenza di un monopolio è fallita perché semplicemente basata su presupposti legali erronei, come era già stato messo in luce nella risposta alla controdenuncia depositata dai legali di Apple. Psystar puntava a convincere il giudice dell’esistenza di un monopolio instaurato da Apple in un presunto mercato che consterebbe di un unico prodotto (Mac OS X), ignorando forzosamente il fatto che, in quanto sistema operativo, Mac OS X concorre in realtà in un mercato ben più ampio.
Ecco quanto asserito dal giudice in un passaggio del documento di 19 pagine (PDF) depositato ieri:
“[L’obiezione di Psystar]… fallisce nel tentativo di fornire fatti che supportino la controintuitiva pretesa che il sistema operativo di Apple è tanto unico da non subire concorrenza reale o potenziale”.
Adesso Psystar ha tempo fino all’8 dicembre per provare a convincere il giudice Alsup della legittimità della propria azione legale depositando nuove motivazioni per la propria controdenuncia. Qualora Psystar non presentasse nuovi argomenti entro i termini previsti o se essi ancora una volta non dovessero convincere il giudice, la controdenuncia di Psystar verrebbe archiviata e il clone-maker della Florida dovrebbe difendersi in tribunale dalle (legittime) accuse di violazione del copyright mosse da Apple con la causa depositata in luglio.
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