Pare che lo schermo più grande dei nuovi iPhone potrebbe costarci 100$ in più

Ormai ci sono pochi dubbi: Apple, il prossimo autunno, presenterà un nuovo iPhone con lo schermo più grande. Non si sa quanti modelli ci saranno, se veramente uno da 4.7 pollici e uno da 5.5, ma è ormai quasi certo che la direzione sia quella di uno schermo di dimensioni maggiori. Ci stupirebbe il contrario.
Ecco, assodato (più o meno) questo, la domanda che sorge è ora un’altra: quanto ci costerà questo aumento nelle dimensioni del display?
Si sa che i fedelissimi Apple non si fanno problemi a pagare in più per i Mac, ma cosa succederebbe se fosse iPhone a presentare un aumento di prezzo simile? Beh, anche in quel caso, almeno secondo un sondaggio di Raymond James, i possibili acquirenti non si farebbero troppi problemi. 

In una nota ai clienti, Travis McCourt di Raymond James afferma che il sondaggio della compagnia ha evidenziato che un terzo degli esaminati non avrebbe alcun problema a pagare 100$ in più per un iPhone dallo schermo più grande (si parla di 5.5 pollici) lanciato insieme alla versione da 4.7 pollici.

Secondo McCourt, un iPhone del genere costerebbe circa 100$ in più all’utente finale, un prezzo che si tradurrebbe in maggiori profitti da parte della compagnia.

I dati sembrano suggerire una domanda maggiore per uno schermo più grande, che dovrebbe logicamente significare che il ciclo di iPhone 6 costituirà un forte aumento di vendite. Il tutto, combinato al modesto contributo dei dispositivi indossabili, dovrebbe causare una modesta accelerazione nella crescita delle entrate dell’anno fiscale 2015.

A dominare nel campo della dimensione dei display, negli ultimi anni, è stata Samsung, che non si è fatta problemi a rilasciare continuamente dispositivi con schermi maggiori di cinque pollici. Secondo molte indiscrezioni in merito, Apple dovrebbe lanciare l’iPhone da 5.5 pollici qualche mese dopo il lancio della versione da 4.7, questo autunno.
Inoltre, sempre nello stesso periodo è prevista la presentazione e il lancio di iWatch.

via | Cult of Mac