Papermaster, IBM, Apple e la racetrack memory

Il caso di Mark Papermaster, l’ex dirigente IBM la cui assunzione da parte di Apple è stata bloccata a seguito di un ingiunzione giudiziaria di Big Blue, continua a tenere banco. La ragione addotta da IBM per impedire al proprio ex-dipendente di essere assunto da Apple è la violazione del non-compete agreement firmato da Papermaster con il colosso informatico di Armonk. Electronista ipotizza però che il vero motivo sarebbe il timore da parte di IBM che Papermaster possa portare con sé conoscenze avanzate nello sviluppo della cosiddetta racetrack memory, un nuovo tipo di memoria rivoluzionaria allo studio nei laboratori di Big Blue.

La racetrack memory è una tecnologia innovativa (al momento ancora in fase esplorativa) che permetterebbe di creare dispositivi in grado di immagazzinare quantitativi enormi di dati, abbattendo allo  stesso tempo i costi di produzione e garantendo una durata delle batterie dei devices nell’ordine delle settimane ad ogni carica, grazie ad un rivoluzionario processo di immagazzinamento che sfrutta addirittura lo spin degli elettroni.

L’idea è intrigante ma potrebbe rivelarsi solamente un’ipotesi campata in aria. Sebbene il legame fra questo tipo di tecnologia ed Apple è facilmente individuabile, queste memorie potrebbero non vedere la luce prima di dieci anni. Inoltre, sebbene Papermaster potrebbe effettivamente essere a conoscenza di alcuni dettagli circa le ricerche di IBM sulla racetrack memory non vi sono indizi concreti che facciano pensare ad una sua effettiva implicazione nello sviluppo di queste tecnologie.

Secondo quanto riportato da AppleInsider Apple stava cercando un sostituto per Tony Fadell da più di un anno e nella lista dei possibili nominativi da prendere in considerazione stilata da Bob Mansfield (VP divisione Mac) Papermaster figurava solamente come sesto nominativo. Anche il commento a margine non era dei più “carini”, per usare un termine d’attualità, dato che Papermaster veniva definito un “long shot”, ovvero una scommessa che potrebbe rivelarsi remunerativa, ma allo stesso tempo rischiosa e non necessariamente vincente.

3 commenti su “Papermaster, IBM, Apple e la racetrack memory”

  1. secondo me questa cosa della racetrack memory è una notizia proprio buttata lì per fare un post.
    insomma, stiamo parlando di un dirigente che da ibm passa as apple, non di una unità specifica di scienziati che stanno sperimentando questa tecnologia per buttarla nel mercato l’anno prossimo!!!

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  2. @ laddantel:
    Sono d’accordo, ho voluto riprenderla per agganciarmi al fatto che Papermaster non fosse esattamente la prima scelta da parte di Apple.

    In ogni caso avrebbe più senso che IBM si preoccupasse delle conoscenze che Papermaster può trasferire in Ambito POWER, data la presenza del gruppo di ingegneri PA Semi all’interno di Apple. ;-)

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