Nexus 7
Non è una novità che iPad stia dominando il mercato dei tablet. Amazon ha cercato di insediare il primo posto di Apple con il suo Kindle Fire (mai arrivato in Italia): un economico dispositivo con schermo touch da 7 pollici che ha nei contenuti offerti tramite Amazon Prime il suo punto di forza. Dati alla mano mostrano però che le vendite di Fire sono drasticamente calate dopo un primo momento di grande richiesta. Possibile che Google, con il suo nuovo Nexus 7, riesca a insidiare iPad?
Fire è un tablet a basso prezzo che, inevitabilmente, è costretto a sacrificare le prestazioni. Quando si tratta di hardware, invece, Nexus 7, sembra avere tutte le carte in regola: Prodotto da Asus, il tablet monta Android 4.1 Jellybean, una CPU Tegra 3 quad-core, una GPU a 12 core e un display IPS da 7 pollici con una risoluzione di 1280×800 per una densità di 216 ppi. Il tutto è condito dai soliti noti: microfono, fotocamera frontale, accelerometro, magnetometro, giroscopio, GPS e chip NFC. Google promette 8/9 ore di riproduzione video HD e 300 ore di stanby, il tutto in un device che pesa solo 340 grammi.
Il tablet può essere già prenotato su Google Play in Stati Uniti, Inghilterra e Canada, e le prime spedizioni partiranno a metà del mese di luglio. Al momento non ci sono dettagli riguardo la commercializzazione in Italia.
Uno degli elementi più interessanti di Nexus 7 è sicuramente il prezzo: 200$ (per la versione da 8GB, 50$ in più per quella da 16GB). Al prezzo del Kindle Fire, Nexus 7 può ottenere migliori risultati sul mercato, soprattutto grazie ad un hardware più recente e a un sistema operativo completo.
Google vende il tablet a prezzo di costo. Quello su cui Mountain View conta di guadagnare è (oltre alla pubblicità in app e siti) la vendita di contenuti tramite Google Play, lo store digitale di musica, film, serie televisive e libri che concorre direttamente con iTunes Store. Lo conferma anche il buono per Google Play dal valore di 25 dollari che viene regalato agli acquirenti di Nexus 7.
Non c’è che dire per quanto riguarda la reattività del tablet (punto debole del Kindle Fire): dalle prime prove con mano pare che la navigazione delle pagine web e l’apertura delle applicazioni, per quanto più lenta di quella vista su Samsung Galaxy S III, sia scattante e reattiva.
Nexus 7 prende le distanze da iPad sotto diversi aspetti, a partire dall’hardware: oltre alla evidente differenza di display, il tablet di Google monta una sola fotocamera (iPad ne ha una frontale e una posteriore), ha una scocca di plastica e non di alluminio, e un processore “standard” prodotto da NVida, contro A5X, su cui Samsung lavora per commissione di Apple.
Non è possibile però paragonare con leggerezza l’hardware dal prezzo così sproporzionato (c’è un salto di 350$). La vera differenza tra i due tablet risiede nel software. Jellybean, benché ottimizzato per i tablet, supporterà ancora applicazioni per Android che in tanti, troppi casi, sembrano semplicemente delle app per smartphone “allargate e allungate”. Lo stesso Andy Rubin sembra convinto che non saranno le app sviluppate specificatamente per Nexus 7 a decretarne il successo, quanto i contenuti disponibili tramite Google Play. Non si può dire lo stesso di iPad, che benché possa appoggiarsi ai ricchi contenuti di iTunes Store, vanta decine di migliaia di app scritte con in mente il suo display da 10 pollici.
A questo si aggiunge il dubbio supporto in termini di update del sistema operativo. Benché le nuove app per tablet di Google (Mappe, Currents, YouTube, etc.) siano impressionanti, resta da vedere per quanto tempo il tablet commercializzato da Google sarà supportato con i relativi aggiornamenti software. I precedenti di Google non promettono nulla di buono.
Con le vendite dei tablet Android di terze parti che proseguono a rilento, Google sembra avere preso in mano la situazione dicendo: “Se non ci riuscite voi, lo faremo noi“. Mountain View ha prodotto un tablet reattivo ed economico, in una fascia di prezzo completamente diversa da quella di iPad. È forse questo il segreto per battere il tablet numero uno al mondo? O forse Google sta già pensando al futuro e puntando alla concorrenza del tanto vociferato “iPad mini” da 7 pollici? Sarà il mercato a deciderlo, nel frattempo l’assenza di connessione alla rete cellulare e di uno slot per le schede SD sarà un interessante argomento di discussione tra gli amici Google-fondamentalisti: “l’iPad è solo un iPod touch con lo schermo più grande, e poi non si può neanche espandere la memoria”.
Nexus Q
Tanto sembra economico il nuovo Nexus 7, quanto il Nexus Q sembra costoso. Ha la forma di una sfera, divisa a metà, e illuminata all’equatore da una fascia di led che cambiano colore. Un ingresso USB, uno HDMI, Ethernet, Toslink per l’audio digitale e quattro connettori a banana per l’audio analogico. Integra un amplificatore da 25W. Che cosa è il Nexus Q? Google lo chiama “social streaming device”, ed è una sorta di set-top box che funziona esclusivamente in abbinamento ad un device portatile Android.
Il Nexus Q riproduce su un televisore o un impianto di amplificazione contenuti presenti su uno smartphone o un tablet Android. Non si tratta però di un sistema simile ad AirPlay. Nexus Q dovrà comunque essere collegato ad Internet per scaricare il contenuto che si vuole riprodurre dal proprio account di Google Play. Nexus Q può essere collegato solo ad un impianto audio, e il volume può essere regolato attraverso la rotazione dell’emisfero superiore (vale a dire quello dove non sono presenti gli ingressi).
Se pensavate che Apple TV fosse limitata dovrete ricredervi. Fuori dalla scatola il set-top box di Apple può riprodurre contenuti acquistati o noleggiati su iTunes Store, presenti in una libreria iTunes collegata alla stessa rete casalinga o su un iDevice (proprio tramite AirPlay), mostrare video da YouTube e Vimeo, fotografie da Flickr e dal Photo Stream di iCloud, contenuti di informazione dal WSJ e accedere all’enorme libreria podcast di iTunes Store. Nexus Q, da solo, non è in grado di fare nulla di simile. Anzi, non è in grado di fare nulla. E anche se doveste possedere uno smartphone con il sistema operativo di Google, bisognerebbe sempre avere a disposizione una buona connessione Internet per riprodurre in streaming i contenuti dalla rete, soprattutto se si tratta di video ad alta definizione.
Un device che sembra davvero limitato, questo Nexus Q, e dal prezzo non concorrenziale: 299$, contro i 99$ di Apple TV. Questo non è solo il frutto di ricerca e sviluppo su un device tutt’altro che convenzionale, ma anche indice del luogo dove il dispositivo viene prodotto: gli Stati Uniti. Gli utenti Android saranno disposti a spendere 300 dollari per un device che deve necessariamente appoggiarsi al loro smartphone, ma è prodotto in occidente?
bho! a volte le scelte di google sono allucinanti. questo tablet (a parte l’ hardware e prezzo) e’ identico a un iphone allargato da 7 pollici, se non avessi visto il retro con il logo nexus sembrerebbe un fake di cattivo gusto. certo che sti desiners non riesco a uscire dal concept base di apple e ha creare qualcosa di bello e personalizzato. cosa ancor piu allucinante sta palla da 300 dollari che non fa nulla senza un altro accessorio android (e la spesa aumenta vertiginosamente). come servizi web non tolgo nulla a google ma sui prodotti farebbero meglio a smetterla.
@aros:
…ma smettila tu!
@And: ? e perche cosa ha detto di strano da innervosirti così spiega e facci capire siamo qui curiosi e attenti ad una tua più attenta riflessione
@aros:
Già, è proprio strano, è rettangolare! Effettivamente lo dovevano fare tondo.
Qualche suggerimento su che form factor dare a una tavoletta prevalentemente senza tastiera fisica?
lol
C’é chi sa fare creare un esperienza utente tramite l’unione tra hardware, software e servizio e chi no. Google dovrebbe limitarsi al servizio.
@Giovanni Oppio: Apple invece dovrebbe fare il contrario.
“sorry, I’m having trouble connecting to the network”
Questo Nexus 7 non sembra male, tuttavia è ancora presto per giudicarlo.
Il Nexus Q invece adesso come adesso è il gadget più inutile che abbia mai visto, davvero sono 300$ spesi per un accessorio che non è in grado di fare assolutamente nulla.
Tuttavia spero che spinga la Apple a migliorare un po’ la Apple TV, anche quella è abbastanza inutile per me, o almeno lo sarà fino a quando non sarà possibile utilizzarla con software diversi da iTunes (in poche parole: fino a quando non potrò vederci i film tramite VLC).