Nel Maine, 70.000 studenti riceveranno un MacBook

La Maine Learning Technology Initiative (MLTI), dal 2002, ha provveduto ad assegnare ad ogni studente delle scuole medie dello stato del Maine (USA), un computer Apple con cui fare ricerche, scrivere, fare simulazioni ed altre attività educative. Da quest’anno, però, considerato il successo dell’iniziativa, verranno coinvolti anche gli studenti delle scuole superiori, per un totale di oltre 70.000 studenti.

L’iniziativa rappresenterà il più grande programma educativo sulla tecnologia nel suo genere.

Sue Gendron, Education Commissioner dello stato del Maine, ha dichiarato:

“Apple has been a great partner and consistently demonstrates that it understands the need to provide a complete solution that puts education first.”

(“Apple si è rivelata un ottimo partner ed ha costantemente dimostrato di capire le necessità di fornire una soluzione completa che metta in primo piano l’educazione”, ndA).

Per questo motivo sono già stati ordinati ben 64.000 MacBook per studenti e docenti, e, a breve, verranno richiesti altri 7.000 computer nelle prossime settimane.

I MacBook forniti da Apple sono provvisti di numerosi software educativi e di sviluppo professionale e sono corredati di garanzia sia per la riparazione che la sostituzione, oltre all’assistenza tecnica. Con un programma educativo del genere gli studenti, oltre ad imparare la tecnologia, possono anche seguire lezioni online privatamente.

Come spiega Jeff Mao, direttore dell’apprendimento tecnologico per il Maine Department of Education:

“This expansion is helping Maine close the digital divide. About 2,000 public high school students in Maine attended high schools with laptops for all students this year. Next fall, the number will be 22,000 to 28,000.”

(“Questa espansione [verso le scuole superiori, ndA] sta aiutando il Maine nella riduzione del digital divide. Circa 2.000 studenti delle scuole superiori pubbliche nel Maine hanno frequentato i corsi con un notebook quest’anno. Il prossimo autunno, il numero sarà compreso tra 22.000 e 28.000”, ndA).

Al di là della partecipazione di Apple (motivo per cui la notizia appare anche sulle pagine di TheAppleLounge), a suscitare il nostro interesse (e un pizzico di invidia), è il programma educativo in sé che dimostra una grande attenzione al futuro, cosa piuttosto rara dalle nostre parti.

[Via|AppleInsider]

8 commenti su “Nel Maine, 70.000 studenti riceveranno un MacBook”

  1. Anche qui in italia il nostro “Intelligentissimo” “furbissimo” e “amatissimo” Ministro dell’istruzione fara una cosa cosi in italia…per prima bisogna che un’anima pia gli spieghi cos’è un PC, cos’è un Notebook e sopratutto chi è la APPLE :)

    Che tristezza l’Italia

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  2. Quanto è bello il Maine! Confina con il Canada, è affacciato sull’Oceano, è pieno di boschi immensi, popolati da una fauna straordinaria; è stato uno dei primi stati USA ad abolire la schiavitù e la pena di morte, vota sempre democratico, è abitato da gente cordiale, gran lavoratori sempre desiderosi di dare una mano. Il ritmo di vita e’ tranquillo, vi ci abita King e vi sono ambientati il 90% dei suoi più bei romanzi. Ed ora questa notizia testimonia che è uno Stato che punta intelligentemente sull’istruzione e la modernizzazione dei sistemi di insegnamento. Maine, aspettami: qualche anno e sarò lì definitivamente.

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  3. non cerchiamo di fare inutili paragoni con l’Italia.
    anche se sarebbe bello, qui abbiamo altri problemi attualmente e i macbook per quanto mi dispiaccia dirlo sono l’ultimo dei problemi. (so per dire, bisogna portarsi la carta per stampare le verifiche da casa, e la mia scuola non è neanche messa così tanto male!!)

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  4. @ laddantel:
    la cosa delle fotocopie sinceramente mi mancava… paura!
    comunque sono sostanzialmente in accordo con quello che dici: di problemi ce ne sono altri e ben più seri. devo dire però che, per quanto posso vedere io, non è tanto la carenza di fondi ad influire negativamente per quanto riguarda l’argomento “informatica nelle scuole” (e con informatica non intendo lo studio della stessa ma più in generale l’uso della multimedialità) quanto la mancanza di una vera e propria “cultura” della tecnologia sia da parte del ministero (ci sono varie iniziative per informatizzare lo studio ma sono tutte a livello locale e/o sperimentali, manca invece un solido programma a livello statale) sia da parte dei docenti (anche se già adesso, con l’arrivo dei professori più giovani, la cosa sta cambiando) e dei “tecnici” (tra virgolette perchè quelli che ho conosciuto io sapevano si e no cambiare le cartucce).
    per quanto mi riguarda è andata bene: ho avuto la “fortuna” (su questa parola alcuni compagni di classe potrebbero obiettare… :P) di avere una professoressa di matematica appassionata d’informatica (e vai di programmazione java….), un altro professore laureato in quest’ultima (che a 29 anni ha ricostruito praticamente da solo il sistema informatico della scuola, un vero genio) e la possibilità di seguire dei corsi organizzati dalla scuola (sia quelli classici es. office ecc. sia di web-design di base). è chiaro che in talia questi sono casi isolati e che in altre realtà questo non accade.

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  5. @ Della:
    “quelli che ho conosciuto io sapevano si e no cambiare le cartucce”…
    cioè, i tuoi sapevono persino cambiare le cartucce? da noi l’unica cosa che imparano è scaricare da emule ed occupare tutta la banda della scuola!

    per quanto riguarda l’argomento informatica nelle scuole, la generazione di professori che c’è adesso è vecchia. almeno che uno non faccia informatica in un indirizzo tecnico le possibilità di poter fare qualcosa su computer di costruttivo sono ridotte all’osso. la mia fortuna è che sono uno smanettone da paura, quindi voglio saperne sempre di + sui computer, ma mi sono capitati casi di ragazzi che non sapevano come spostare in basso quella barretta che lampeggia in Word(ex 4° superiore). del tipo: intendiamoci!!
    il problema visto più in generale è che le risorse ci sarebbero, ma vengono spese male, scialaquate in progetti inutili e senza futuro. anche perchè poi qualcuno li deve portare avanti questi progetti e a detti di alcuni professori, i loro colleghi, meno lavoro gli dai da fare, meglio stanno!! quindi rimangono “i soliti” che si accavallano già tutte gli altri surplus e a loro non puoi chiedere di fare di più.
    e sinceramente qui mi fermo, perchè a proporre delle soluzioni sembra di parlare di fantascienza!!

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  6. Guardate mia mamma insegna in una scuola elementare, molto bella, peccato che abbiano pochissimi computer (se cosi si possono chiamare quegli ammassi di ferraglia che anno a disposizione) tipo uno ogni 10 studenti e connessioni internet di bassissimo livello.
    Io sono dell’idea che la forza di una nazione deriva principalmente dall’istruzione perche giovani istruiti possono dare molto ad una nazione.
    Infatti noi i ricercatori piu bravi li facciamo andare via (vedi articolo di oggi sul corriere della ricercatrice che da Pavia è volata a Boston.)

    :( TRISTE TRISTE :(

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