Nel corso del prossimo trimestre Pegatron assumerà il 40% di lavoratori in più, per far fronte a nuove richieste di produzione. Questo dato, diffuso da Reuters giusto ieri, non sarebbe di alcun interesse per i non addetti ai lavori, se non fosse che un simile incremento nella forza lavoro di uno dei principali e più grandi fornitori di Apple dopo Foxconn indica chiaramente che qualcosa bolle in pentola. Gli analisti parlano già di iPhone economico per i mercati emergenti, ma chi dice che il produttore non abbia bisogno di più lavoratori per far fronte alla produzione di un prodotto del tutto nuovo?
Va subito detto che dati di questo genere vanno presi con le pinze. Un singolo “datapoint”, ha specificato Tim Cook nel corso della conference call fiscale di gennaio, difficilmente può essere utilizzato come valido indicatore per intuire le complicatissime strategie di produzione di Apple.
Non c’è dubbio che sia così, ma ora i datapoint cominciano a sommarsi. Il fatturato di Pegatron dipende in larga parte dal cliente Apple e come se non bastasse il Chief Financial Officer dell’azienda ha dichiarato a Reuters che la maggior parte delle revenues verranno generate nella seconda parte del 2013, guarda caso periodo caldo durante il quale sono attese parecchie novità da parte dell’azienda di Cupertino.
Non è un azzardo, quindi, ipotizzare che le nuove assunzioni di Pegatron possano essere legate ad un aumento della produzione di un “qualcosa” per il cliente Apple. Indovinare invece quale sia il prodotto che giustificherà una tale intensificazione produttiva, invece, è decisamente più difficile.
Gli analisti, forse in parte per una sorta di proiezione di desiderio, continuano a insistere sull’iPhone economico, fantomatica versione “cheap” dell’iPhone che Apple potrebbe utilizzare come chiave per aprire senza fatica il forziere dei mercati emergenti.
Non c’è però alcun indicatore specifico che renda più probabile questa ipotesi rispetto alla possibilità che Apple abbia chiesto a Pegatron di tenersi pronta per la produzione massiccia di un nuovo prodotto. Naturalmente il pensiero in questo caso va all’iWatch, il tanto chiacchierato dispositivo che dovrebbe segnare l’ingresso in grande stile di Apple nel mercato del wearable computing. L’una ipotesi in questo caso vale l’altra.
Non è da trascurare infine una terza ipotesi, la più semplice: Apple potrebbe aver chiesto a Pegatron un maggior impegno produttivo rispetto agli anni scorsi perché avrà la necessità di sfornare contemporaneamente milioni di nuovi iPhone, nuovi iPad e nuovi iPad mini. Pensiamoci: se davvero i lanci dei nuovi prodotti saranno abbastanza ravvicinati nel corso della seconda metà del 2013 è probabile che Apple abbia preventivato di non gravare eccessivamente su Foxconn puntando a differenziare la produzione, affidandosi in maniera più massiccia a Pegatron.
Quel che è certo, per adesso, è che per tutti gli appassionati Apple si prospettano un’estate e un autunno particolarmente caldi, con novità su novità che si stanno accumulando e che aspettano soltanto di essere ufficializzate dalla WWDC in poi.
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