Novità molto interessanti quelle che arrivano in queste ore direttamente da Apple, per quanto concerne gli iPhone 6S ed i vari modelli che hanno preceduto in questi anni il top di gamma 2015. A parlare, più in particolare, è stato il responsabile della sicurezza di iOS presso Apple Ivan Krstić, il quale ha voluto evidenziare quanto sia dannoso puntare sullo sblocco di un melafonino, visto che in questo modo si alimenterà il mercato nero.
Questo quanto dichiarato dal responsabile sicurezza del brand di Cupertino:
“Come probabilmente molti di voi sapranno, esiste un mercato nero per le vulnerabilità del software, e di tanto in tanto alcuni dei prezzi sul mercato nero vengono resi noti. Di solito questi prezzi sono decine di migliaia di dollari, a volte anche 100 mila dollari”.
Questo almeno per quanto riguarda gli smartphone dotati del sistema operativo Android e Windows Phone, mentre la situazione cambia in modo più drastico se ci si concentra sugli iPhone 6S e sui suoi predecessori, visto che lo sblocco di tali modelli richiederebbe una spesa compresa tra i 500 mila dollari ed un milione di dollari:
“Prendetela col beneficio d’inventario, ma si tratta di un numero interessante su cui fare ragionamenti. Ciò che vedete oggi è il risultato di un decennio del nostro miglior lavoro per la protezione dei nostri utenti”.
Insomma, non conviene più di tanto seguire le orme dell’FBI, che nei mesi scorsi ha pagato una società per sbloccare un iPhone 5C appartenuto ad un terrorista che si rese protagonista della strage di San Bernardino. Tra l’altro senza trovare quanto si cercava. Difficilmente verrà alimentato il mercato nero da chi dispone di un iPhone 6S.