Dopo le due udienze indette dal Senato USA in seguito ai problemi emersi a causa del salvataggio delle informazioni di localizzazione su Android e iOS, il Senatore Al Franken (che ha condotto le udienze) torna ad esprimere la sua opinione attraverso una lettera inviata alle due aziende californiane, invitandole a definire una policy per la privacy ben definita, “chiara e comprensibile”, per tutte le app presenti nei rispettivi application store.
Come si può leggere nella lettera, “Durante l’udienza ho chiesto ad Dr. Tribble (Apple VP per la Tecnologia Software, ndr) e al Sig. Davidson (Direttore Google per la politica pubblica nelle Americhe, ndr) se Apple e Google avrebbero richiesto che tutte le applicazioni nell’App Store di Apple e nell’Android Market avessero delle privacy policy chiare e comprensibili”.
Continuando, il Senatore ha aggiunto, “Sto scrivendo oggi per rinnovare questa richiesta e per chiedere se entrambe le vostre aziende hanno intenzione di procedere con questo semplice passo verso una miglior protezione della privacy dei vostri utenti”.
La domanda del Senatore Al Franken sembra piuttosto retorica, quasi come un consiglio per evitare che le cose diventino ancora più difficili da gestire. Franken, inoltre, è consapevole che la definizione di una politica per la privacy ben definita di certo non basterà per risolvere efficacemente i problemi correlati, ma sarebbe comunque un primo passo per definire in maniera formale come vengono gestite certe informazioni (soprattutto quelle di localizzazione) da parte delle due aziende della Silicon Valley.
Il Senatore ha chiesto che tale policy copra almeno le applicazioni location-aware, ovvero quelle che adattano e modificano il loro comportamento in base alla posizione dell’utente, ma sostiene che dovrebbe comunque coprire tutte le applicazioni in maniera generale. “Apple e Google”, si legge nella lettera, “hanno sempre sostenuto di essere interessate nel proteggere la privacy degli utenti. Questa è una semplice opportunità per le vostre aziende di trasformare l’intenzione in realtà”. Vediamo se e cosa cambierà nei prossimi mesi a questo proposito.
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Ragazzi, la grammatica!
"Se .... avrebbero ...".
La forma corretta del condizionale è "Se .... avessero ..."
@ Andre:
nel caso della interrogativa indiretta è corretta ;)
http://it.wikipedia.org/wiki/Proposizione_interrogativa_indiretta
@ Luca Iannario:
Se fosse così, allora andrebbe anche nella seconda parte della frase... o no?
"... e nell’Android Market avessero delle privacy policy...".
Fine OT
@ Andre:
no perché la domanda del Senatore è rivolta al futuro rispetto al momento in cui è stata posta, ma non per quanto riguarda la seconda parte. Se guardi la frase originale, infatti, noterai che anche in quel caso vengono utilizzati due tempi verbali differenti. Secondo me la frase è grammaticalmente corretta e non voglio giustificarmi ulteriormente ;)