Il giudice chiede ad Apple e Samsung di “fare la pace”

Oggi si chiude la terza settimana di udienza nel processo Apple VS Samsung. Rimangono solamente alcuni testimoni da sentire e poi, la prossima settimana, le argomentazioni finale delle due parti. Ieri, con un ultimo, formale, invito alla ragionevolezza reciproca, il giudice Lucy Koh ha chiesto a Samsung e Apple di provare nuovamente a trovare un accordo che ponga fine alla battaglia. Se Samsung potrebbe avere interesse a chiudere in anticipo il processo, a questo punto ad Apple conviene invece andare a verdetto.

“I rischi ci sono per entrambe le parti, se si andrà a verdetto” ha detto ieri agli avvocati il giudice Koh, aggiungendo che se l’intenzione era quella di legittimare con questo processo le proprie rispettive posizioni agli occhi del mondo, il messaggio è arrivato ormai a destinazione forte e chiaro.“E’ ora di fare la pace”, ha chiosato il magistrato.

Un invito comprensibile e “di rito”, che tuttavia non impone nulla alle due parti. Ciò nonostante i rispettivi legali hanno convenuto con la Corte e concordato che almeno un tentativo verrà fatto, se pur tramite teleconferenza con i rispettivi CEO delle due aziende.

Improbabile però che a questo punto, di colpo, Apple e Samsung decidano di accordarsi. Se non altro perché a Cupertino, che pure nel 2010 aveva fatto il primo passo per proporre ai coreani un accordo di licenza a “violazione già avvenuta”, adesso non conviene più scendere a compromessi.

La migliore delle ipotesi è che il verdetto possa essere favorevole a Apple e che venga accolta la richiesta di 2,5 miliardi di dollari di danni. Sarebbe un messaggio fortissimo a tutto il mercato e soprattutto a Google, che, silenziosamente, continua a spalleggiare Samsung con consulenze e “aiuti” dalle retrovie per cementare il “bastione” Android.

La peggiore è che il verdetto sia favorevole a Samsung e che i “patent” portati in causa da Apple in California non siano ritenuti validi. Poco male: il danno economico sarà irrilevante, visto che le parcelle degli avvocati andranno comunque pagate e i “profitti persi” non verranno decurtati da alcuna stima finanziaria. L’arsenale di brevetti Apple, comunque sterminato, potrà fare anche a meno di questi tre o quattro patent.

In entrambi i casi, comunque, è lecito attendersi un appello. Soprattutto nel primo caso, visto che gli avvocati di Samsung hanno già posto le basi per un simile procedimento con le loro strategie processuali.

5 commenti su “Il giudice chiede ad Apple e Samsung di “fare la pace””

  1. C’è qualcosa che stona, nel caso vinca è un colpaccio e un segnale fortissimo, potrebbe portare in cassa una quantità enorme di soldi 2.5mld cioè il 10% dell’utile annuale, mentre se apple perde è una vittoria di pirro per samsung perchè tanto sono brevettini stupidi? Brevettini stupidi per i quali Apple vuole 2.5mld? C’è ipocrisia da una o dall’altra parte.

    Per altro avete “omesso” il fatto che il giudice abbia sbraitato contro il legale apple che aveva proposto 75pag di obiezioni e 22 testi da sottoporre nell’ultimo giorno a disposizione, tanto che il giudice avrebbe chiesto all’avvocato se si facesse di crack.

    :D

    peace

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    • ….se leggi bene Camillo Miller non dice che la Apple per 4 brevettini stupidi domanda 2.5 miliardi di dollari. Dice che non sarebbe un danno finanziario per Apple che comunque andrà in appello per far valere la propria ragione. Inoltre il Giudice Koh non ha detto che l’avvocato della Apple era fatto di crack ma le parole sono state del tipo:”se lei pensa che io ascolti ancora 22 teste o è pazzo o è fatto di crack”. Certo non si può dire che la giudice Koh non sia una persona di spirito…. Sta obbligando ancora una volta Apple e Samsung a fare la pace, vediamo cosa ne esce…. ;-)

  2. KingMac ha detto:

    k3k ha detto:
    ”se lei pensa che io ascolti ancora 22 teste o è pazzo o è fatto di crack”
    Ahahahahahahah! Fantastico!!

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