Greenpeace dalla parte di Apple

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Le recenti vicissitudini che hanno visto coinvolte Apple e la U.S. Chamber of Commerce, mettono in evidenza quanto a Cupertino abbiano preso seriamente la questione ambientale. Infatti, abbandonare un’organizzazione importante come la Chamber of Commerce (organizzazione no-profit che tutela imprenditori e aziende) per schierarsi contro di questa sul tema della salvaguardia ambientale è un segnale più che positivo di un cambiamento di mentalità importante; un think different da non sottovalutare.

E fortunatamente si è trattato di un gesto che non è passato inosservato, tanto da portare la stessa GreenPeace a schierarsi dalla parte di Apple, invitando altre aziende a seguire il suo esempio:

Apple has done the right thing, and IBM and Microsoft should think different too.

Nell’articolo, GreenPeace fa riferimento al fatto che molte aziende, nel corso dell’ultimo periodo, avevano dimostrato un malcontento crescente nei confronti delle posizioni assunte dalla Chamber of Commerce, avverse a quelle dell’EPA (l’agenzia per la protezione ambientale americana) che auspicano una riduzione delle emissioni di gas serra.

Nike, Johnson&Johnson, PG&E (compagnia energetica) e Excelon avevano tutti, più o meno pubblicamente, dichiarato il loro malcontento nei confronti delle decisioni assunte dalla Chamber of Commerce, ma ad Apple va il plauso di aver fatto il passo più importante, divenendo un esempio da seguire:

Now is the time for IBM and Microsoft to speak out against the position of the Chamber — or do what Apple did, and leave.

(“Ora è il momento per IBM e Microsoft di dire la loro contro la posizione della Camera, o seguire l’esempio di Apple ed abbandonare l’organizzazione, ndA”)

Proseguendo nella lettura, GreenPeace (se ancora non fosse chiaro), si dichiara decisamente dalla parte di Apple e di Steve Jobs, continuando ad incoraggiare gli altri a lasciare la Camera e a dare supporto all’azienda di Cupertino, che può ottenere risultati migliori se spalleggiata:

In the growing public spat between Apple and the Chamber we are definitely cheering for Steve. But he could do with some more heavyweight support.

(“Nella crescente diatriba pubblica tra Apple e la Camera, noi facciamo il tifo per Steve. Ma lui potrebbe fare di più con un supporto più significativo”, ndA).

L’articolo di GreenPeace conclude sottolineando l’importanza di un intervento radicale e repentino per la riduzione delle emissioni di gas negli Stati Uniti.

[Via|GreenPeace]

16 commenti su “Greenpeace dalla parte di Apple”

  1. la cosa che mi fa piacere in tutto questo è che Apple ha deciso che vuole diventare una “mela verde” in tutti i sensi e con tutti i mezzi. Qui non si tratta di fare una batteria che dura di più, quindi meno batterie in giro o schermi senza sostanze tossiche o meno pvc dappertutto, qui si tratta di gestire un’intera azienda con una politica con idee, schemi e politiche green!
    quindi: Complimenti!
    p.s. i complimenti vanno estesi anche alle altre aziende che hanno già seguito e quelle che seguiranno questa nuova strada seriamente!

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  2. Bella notizia. Mi chiedo se Apple non sia un esempio anche per la velocità di cambiamento, credo sia l’unica azienda che abbia effettuato un cambiamento di rotta decisamente radicale e in cosi breve tempo. Se non sbaglio solo un paio d’anni fa era presa di mira da Greenpeace, ora ne è un simbolo. Quante altre aziende si stanno impegnando come sta facendo Apple per migliorarsi da questo punto di vista? Credo davvero poche…

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  3. @ xxx:
    innanzi tutto non ha un suv, ma una berlina mercedes.
    e poi è famoso per le sue passeggiate!
    quindi non spariamo cavolate!

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  4. Semplici tattiche commerciali per tenersi buona l’opinione pubblica, credete veramente che alla apple freghi qualcosa dell’ambiente? xD

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  5. Io se voglio fare un prodotto “green” non devo solo non impiegare materiali derivanti dal PVC o simili,oppure prodotti che durino di più vedi le batterie etc…etc…ma piuttosto lavorerei sul ciclo produttivo!per verde io mi immagino una azienda a pannelli solari o torri eoliche… mobilità che produce inquinamento portata a zero…etc etc!non penso che produrre prodotti in cina sia tanto green…

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  6. AC
    qui non stiamo parlando di quello che frega a me, stiamo parlando di una vera politica ambientale che come detto da Roger non si limiti a dire “ho fatto l’ipod nano nuovo con materiali ecologici”. Mi immagino uno smagnato dell’ambiente che vuole comprarsi un lettore Mp3 che sceglie gli ipod nuovi rispetto a che so lo Zen (per dirne uno a caso) perchè quest’ultimo non è “green” come il primo, dai un minimo di buon senso.

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  7. E sopratutto bisogna non trascurare il fatto che produzione in cina=zero diritti per i lavoratori= sfruttamento!ed a me questo dispiace!

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