Forse vi ricorderete che qualche tempo fa alcune indiscrezioni collaterali ai rumors su un possibile accordo fra Apple e Microsoft per introdurre di default la ricerca internet con Bing su iPhone e iPod touch a danno di Google sostenevano la possibilità che Apple fosse interessata alla realizzazione di un proprio motore di ricerca.
Secondo quanto riporta SiliconAlleyInsider, citando fonti vicine alle operazioni di Apple, l’azienda di Cupertino ha almeno un buon motivo per non avventurarsi nel confuso mercato della ricerca su internet. Quel motivo è l’assegno da cento milioni di dollari firmato Google che Apple incassa ogni anno grazie all’accordo di revenue share con il gigante di Mountain View.
100 milioni di dollari all’anno, per un’azienda da 50 miliardi di fatturato, sono certamente bruscolini. Ma sono comunque una cifra tale da rendere ingiustificabile un investimento cospicuo di risorse per la realizzazione di un nuovo motore di ricerca made in Cupertino. E se 100 milioni non fossero abbastanza l’opzione Bing rimane possibile, vista soprattutto la manica larga di Redmond in questo settore. Ballmer e co., per quanto possano affermare il contrario, sarebbero ben contenti di infilare Bing all’interno di decine di milioni di iDevice.
Per quanto Apple non voglia entrare in concorrenza diretta con Mountain View, il degradamento dei rapporti fra le due aziende si è fatto sempre più evidente. La fine dell’idillio, se mai di idillio si è trattato, era già iniziata almeno nel 2008. Secondo la fonte di SiliconAlley Insider il primo accordo con Google per l’utilizzo di Maps sul primo melafonino fu siglato in due settimane. Per arrivare ad un accordo sull’uso del medesimo servizio su iPhone 3G durarono invece per sei lunghi mesi “pieni d’acrimonia”.
Google, in particolare, sulla scia dal successo del primo iPhone, pretendeva di poter accedere ad ogni tipo di dato di profilazione degli utenti del servizio Maps su iPhone 3G, ma Apple comprensibilmente, era tutt’altro che d’accordo.
Ancora la stessa fonte di prima ha anche dichiarato che quando Apple ha lanciato il primo iPhone, ha siglato l’accordo per Google Maps in due settimane. Quando, invece, Apple ha lanciato l’iPhone 3G con il GPS un anno dopo, ci sono voluti sei mesi “pieni di acrimonia” per concludere l’affare sulle mappe. Le cose si complicano, insomma, sempre di più.
ho letto la stessa frase su gizmodo
@ simone:
Simone la fonte è indicata. E’ SiliconAlley Insider ed è linkata nel testo. Gizmodo ha ripreso la notizia dalla fonte come tutti.
@ simone:
Simone, ma chi te lo fa fare a leggere anche qua e commentare?
Dato che sono uguali le recensioni e gli articoli, restatene buono là e non perder tempo no ? :-)
L’hai propio imbruttito!!!