Anche il secondo processo Apple Vs Samsung è arrivato a conclusione. La giuria si espressa poche ore fa a favore di Apple, determinando in 119,6 milioni di dollari il risarcimento che Samsung dovrà versare a Cupertino per aver violato due dei cinque brevetti contestati dall’azienda. Anche Apple è stata riconosciuta in parte colpevole di una violazione “minore” e dovrà versare a Samsung un risarcimento di 158.400 dollari.
Apple aveva chiesto danni per più di due miliardi di dollari, mentre Samsung pretendeva un risarcimento di soli 6,5 milioni di dollari.
Tutti i dispositivi Samsung inclusi nel processo avrebbero violato, secondo la giuria, il brevetto ‘647 sui “quick links”, mentre nessuno di essi avrebbe violato il ‘959 sulla cosiddetta “universal search”.
Il brevetto più importante, il ‘721 sullo slide to unlock, sarebbe stato violato solo da alcuni dei dispositivi Samsung, quale ad esempio il Galaxy Nexus.
Dal calcolo generale dei danni relativi a queste violazione la giuria ha così ottenuto la cifra di 119,6 milioni di dollari. Cifra che tuttavia sarà rivista al rialzo già lunedì, perché gli avvocati Apple hanno scoperto che non è stato calcolato il Galaxy S2 nella determinazione dei danni relativi al brevetto ‘172 sulla “automatic word correction” di cui il giudice Lucy Koh aveva già determinato la violazione prima che il processo avesse inizio.
Anche Apple dovrà versare un risarcimento a Samsung, solo 158.400 dollari, per la violazione del brevetto ‘449 per l’organizzazione di foto e video in cartelle, che la compagnia coreana aveva acquisito da terzi non molto tempo fa.
Apple ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui ringrazia la giuria e si dice soddisfatta, in parole povere, che sia stata dimostrata di nuovo la vera natura di “copioni” dei concorrenti coreani:
“Il verdetto di oggi rafforza ciò che i tribunali in giro per il mondo hanno già scoperto: che Samsung ha rubato volontariamente le nostre idee e copiato i nostri prodotti. Stiamo combattendo per difendere il duro lavoro che riponiamo nei nostri amati prodotti, come l’iPhone; i nostri dipendenti hanno dedicato le proprie vite al fine di progettarlo e portarlo sul mercato per i nostri clienti.”
I 119,6 milioni di dollari che Samsung dovrà versare ad Apple sono molto meno di quanto richiesto dall’azienda, certo, e ben poca cosa per i coreani. Lo si può vedere come un metaforico buffetto sulla mano, ma quello che interessa ad Apple non è la compensazione economica né il costo delle parcelle astronomiche degli avvocati, quanto l’essere riuscita, di nuovo, a dimostrare per via legale che Samsung ha scientemente copiato i prodotti della Mela.
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Ben poca cosa, ma pur sempre un riconoscimento della copia perpretata dai coreani, come hai ricordato.
OT
Impressionante quanto siano veloci i processi in USA!