Il giudice Lucy Koh pensa che l'accorso stretto tra i quattro big dell'elettronica non sia sufficientemente vantaggioso per i loro dipendenti.
Il giudice Lucy Koh (quello di Apple VS Samsung) ha deciso che un accordo tra Apple, Intel, Adobe e Google firmato negli scorsi mesi non è valido. Stando a quanto riportato, il giudice Koh pensa che l’accordo dovrebbe costringere le aziende a pagare 380 milioni di dollari (e non meno) ai loro dipendenti.
La causa era stata avviata da alcuni dipendenti dei giganti dell’elettronica. Questi dipendenti avevano cominciato a nutrire il sospetto che un accordo tra le aziende avrebbe impedito l’acquisizione di nuovi dipendenti provenienti da un’altra di queste aziende. Questo avrebbe permesso una pace reciproca, bloccando però un ingegnere nel proprio posto di lavoro (se questo avesse voluto essere assunto da un’altra di queste quattro aziende).
Ovviamente i dipendenti, oltre ad essere costretti a rimanere nella loro posizione, non erano nemmeno in grado di fare proposte riguardo un aumento di stipendio, visto che quello dove lavoravano sarebbe stato (quasi) l’unico posto di lusso in cui avrebbero potuto lavorare.
Una serie di messaggi di posta elettronica inviati tra i dirigenti di queste aziende (Apple, Intel, Google e Adobe) ha rivelato che esisteva un patto di questo genere, e una corte aveva deciso che le aziende avrebbero dovuto pagare qualcosa come 325 milioni di dollari ai dipendenti danneggati da questo patto.
Ora il giudice Koh ha ripreso in mano la sentenza, sostenendo che la cifra inizialmente pattuita a 325 milioni di dollari è troppo bassa, e questo ingegneri dovranno ricevrere molto di più: almeno 380 milioni di dollari.
Ricorderete il giudice Koh dal processo Apple VS Samsung che ha infiammato l’estate del 2012. Koh, specializzata in casi legati alla tecnologia nella Silicon Valley, sembra intenzionata a fare pagare i big dell’elettronica di consumo con qualsiasi messo possibile. La legge, sembra voler dire la Koh, è uguale anche per tutte le aziende.
[via]