Geo-privacy, Apple risponde ai due parlamentari U.S.A.

Verso la fine di giugno, i due parlamentari statunitensi Edward J. Markey (democratico del Massachussets) e Joe L. Barton (repubblicano, Texas) hanno inviato ad Apple una serie di domande per invitare l’azienda a fare chiarezza sull’archiviazione dei dati di geo-localizzazione degli utenti e sul loro uso in relazione ad iAd secondo quanto scritto nei recenti Terms of Service di iTunes e  iOS 4 e nella nuova Privacy Policy di Apple aggiornata in occasione del lancio del nuovo sistema operativo mobile.

Ora è arrivata la lettera di risposta da parte di Apple, inviata dall’ufficio del General Counsel Bruce Sewell, con cui l’azienda risponde a tutte le richieste dei due onorevoli.

Apple per prima cosa rassicura sul fatto che le informazioni vengono raccolte solamente se l’utente attiva le funzioni di geolocalizzazione dei dispositivi e ricorda che ogni applicazione che utilizza tali funzioni deve essere autorizzata a farlo almeno la prima volta che viene avviata.

Le risposte alle 9 domande dei due congressmen sono la parte più interessante della lettera di 13 pagine, visibile qui. Attraverso di esse, fra le altre cose, Apple specifica che:

  • I dati geografici sono raccolti da iPhone 3G, iPhone 3GS, iPhone 4, iPad 3G + Wi-Fi e in maniera più limitata anche i vecchi modelli di iPhone, iPad Wi-Fi, iPod touch, i Mac con Snow Leopard ed anche PC e Mac su cui è installato Safari 5
  • Apple ha iniziato a raccogliere dati (nello specifico la localizzazione delle Wi-Fi) nel 2008
  • La raccolta di informazioni da Acces Point Wi-Fi, celle di rete e GPS avviene solo su dispositivi che hanno i servizi di localizzazione attivi e solamente se è attiva una sola applicazione che li usa.
  • Le informazioni che vengono inviate al database sono anonime e non possono identificare univocamente il dispositivo o la persona che lo usa. Nel caso di iAd, le informazioni sono subito convertite in un codice ZIP (equivalente del nostro CAP) che viene associato al dispositivo, ma l’informazione non è condivisa con nessuno e serve solo ad Apple per gestire la contestualizzazione degli annunci
  • Apple non condivide con i carrier nessun tipo di informazione raccolta tramite i propri dispositivi
  • I partner e licenziatari che vengono citati nei ToS con i quali Apple condivide i dati geografici sono gli sviluppatori delle applicazioni (licensees) e due aziende esterne (partners) che si occupano della gestione dei database delle posizioni di celle di rete e Access Point Wi-Fi, utili per la localizzazione di dispositivi sprovvisti di GPS

I parlamentari Barton e Markey si sono detti soddisfatti delle risposte fornite da Apple anche se esprimo ancora preoccupazione per la carenza di trasparenza che contraddistingue la gestione dei dati di geolocalizzazione da parte di tutti gli attori del settore informatico e dell’elettronica di consumo.

“Rimango preoccupato per le implicazioni di contratti sulla privacy che si estendono per pagine e pagine,” ha detto l’Onorevole Barton.

[Los Angeles Timesvia]
Photo Credits: hdschellnack.de

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