Negli ultimi anni analisti come IDC, Gartner e Strategy Analytics hanno dipinto un quadro in cui iPad sembra avere rallentato le vendite, mentre i tablet di Samsung (e, in generale, i tablet Android) continuano a prendere terreno. Ora dei documenti di Samsung evidenziano che la vendita di tablet di Samsung non era così buona come gli analisti ci hanno lasciato pensare. Anche perché Samsung ha fatto di tutto per modificare la percezione di analisti e investitori.
In una serie di slide riservate di Samsung che hanno trovato la loro strada per la rete, l’azienda coreana evidenzia la forte concorrenza di iPad e il fatto che il Galaxy Tab avrebbe venduto meno di Nook, l’e-book reader di Barnes & Noble che non si è rivelato un successo.
Era il febbraio del 2012, e Samsung sapeva che Android rappresentava solo il 40% del mercato tablet, con una Apple forte non solo in termini di vendite, ma soprattutto in termini di profitto.
Nel 2011 IDC aveva contraddetto le dichiarazioni di Jobs, sostenendo che iPad non era il tablet di maggiore successo sul mercato. Samsung, da sola, avrebbe preso il 17% del mercato tablet nel 2010. Neil Mawston di Strategy Analytics aveva confermato i dati di IDC, sostenendo che Galaxy Tab aveva venduto 2 milioni di unità (su 2,1 milioni di tablet Android sul mercato). Un grande successo per Samsung, insomma. non fosse che il numero “2 milioni” citato da Samsung durante un incontro con gli investitori rappresentava i tablet spediti ai negozi, e non venduti agli utenti. Questa mossa ha spinto così la rete a parlare del successo (non provato) di Samsung, e gli investitori a stappare spumante su vendite di tablet che non erano avvenute.
Il dato che Tim Cook continua a ripetere, quello dell’utilizzo di Internet, indica che circa l’84% di tutti i tablet attualmente collegati alla rete sia un iPad:
Se stiano vendendo molti tablet, io non so per cosa li stanno usando. Perché si tratta di una funzione piuttosto basilare: navigare la rete.
[via]
UNa volta che hai spedito al negozio lui te lo paga e per te sono venduti, cosa ne faccia il negozio e con che offerte sono fatti suoi.
Se ordinano ė perché pensano di vendere, un gran magazzino non lo fa nessuno.
Il trucchetto invece, forse, ė voler valutare la navigazione solo col browser.
@matteo: Stai forse dicendo che la maggior parte delle persone che usa un Tablet Samsung non l’ha connesso ad internet ? E ti sembra credibile ?
Sto dicendo che tim cook usa solo gli accessi del browser ai principali siti, che non ė l’ unico modo fi usare internet
@matteo: proprio non ti entra un testa? Cook mai ha parlato di accessi tramite browser ma di accessi a internet che avvengono, ad esempio nel caso delle applucazioni, tramite un’istruzione “get” che si porta dietro l’identificazione del dispositivo, applicazione, sistema operativo e già che ci siamo colore delle mutande del proprietario.
Il giochetto sporco del marketing Samsung è evidente a tutti tranne che a te. Non puoi mettere sullo stesso piano venduto e consegnato perché queste due cifre dicono 2 cose completamente diverse. Soprattutto in questo caso.
@Jack:
Nel mio smartphone ho la posta elettronica (gmail, libero e posta del lavoro), previsioni del tempo, rss reader per questo blog.
Ho whatsapp, hangout, telefonate con skype quando sono all’estero, musica in streaming con google play, navigazione con vari servizi di mappe, film in streaming con play movies, sincronizzazione del calendario e della rubrica, notifiche dell’app del cinema, della banca ecc.
Non mi entra in testa come sappia Tim Cook ogni quanto tempo faccio il polling di questi servizi, se lo lascio a 15 minuti, come di default, mi vanno almeno 700mb al mese, senza nemmeno toccare mai lo smartpòhone.
Una volta ogni tanto apro il browser, principalmente per scrivere su blog come questi, perchè non c’è un’app.
faccio qualche ricerca e trovo siti come questo:
http://www.itpro.co.uk/mobile/20176/apple-ios-dominates-mobile-internet-usage-us-and-uk
However, in the UK and US internet usage from Apple’s iOS platform is higher, suggesting it is the preferred OS. In the UK, 47.97 per cent of users connect to the internet via an Apple device whereas in the US the figure is higher with 54.84 per cent of page views coming from an iOS smartphone. Samsung is a comfortable second in both markets.
A parte il fatto di estendere al mondo quello che succede in america, ma qui leggo che apple domina “internet usage” perchè il 54% of page views viene da ios?
da quando l’uso di internet è dato solo dalle pagine visitate col browser?
Penso che si possa fare una qualche forma di statistica guardando i log dei browser dei siti principali, e magari questi possono anche vedere safari in prima posizione, ma da quando questo è “internet usage?”
@matteo: Senti, informati e smetti di sparare cavolate. Ogni applicazione che acceda a internet (e non solo il browser) lo fa tramite un’istruzione “get” che lascia una traccia del dispositivo da cui viene.
Sei l’unico a mettere in dubbio questi dati.
@Jackk:
quindi quando faccio una telefonata con skype o uso whatsapp o uso la mia mail in imap del provider italiano libero, lascio traccie, e tutti a fornire i dati a questa agenzia americana?
Gli unici che possono sapere questi dati sono le compagnie telefoniche, e non credo che in tutto il mondo mandino i dati a questi…saranno i 4 operatori americani, con la solita indagine solo americana.
Comunque ti do ragione: diciamo che ios generi più traffico perchè android ha molti dispositivi economici, e allora?
La gente compra quello che gli fa comodo, se gli fa comodo comprare una cosa economica è perchè non è interessata a servizi spinti.
matteo ha detto:
Infatti non c’e’ nessun problema, e’ quello che si sta cercando di dire qui: paghi meno, ottieni meno. E non credo che un utilizzo “normale” di internet possa considerarsi un “servizio spinto”. Se prendo uno smartphone lo voglio per utilizzarlo al massimo, altrimenti -personalmente- mi va benissimo un nokia 3380..
@Jack:
per molta gente già l’email è un servizio strano che consultano con la webmail una volta al mese.
Se compri un prodotto molto economico non ti interessano certe cose come cultura altrimenti, con 50€ in più, hai già prodotti più che soddisfacenti (un moto g da 8 gb costa 150E).
Appunto che non c’è niente di strano ma allora perchè cook si vanta di questo “primato”?
è come se facessimo i conti di tutti i km fatti con le mercedes, che sono molti di più di quelli fatti con le panda….ovvio, non sono fatte per quello e non le compra chi deve fare km
@matteo: l’email e’ solo uno dei tantissimi usi di uno smarphone suvvia… E, in ogni caso, più’ che vantarsi, Cook si chiede una cosa piuttosto ovvia: il 70% dei telefonini monta Android, ma la stragrande maggioranza del traffico viene generato da iOS. Questo dice CHIARAMENTE qualcosa, anche se si vanno ad analizzare tenendo conto solo i prodotto Android di fascia alta. Il vantarsi e’ un’altra cosa.
@Jack:
Ho detto l’email che è un servizio molto comune e noto a tutti, se vai a parlare di cloud molti non sanno nemmeno cosa sia.
Ammettendo il fatto che sia perchè ci sono molti dispositivi economici, se ne può solo dedurre che la gente cultiralmente non è pronta/interessata a servizi importanti.
Non è un problema economico, perchè non servono gli 800 euro di iphone per avere un buon terminale, ne bastano 150…
il messaggio sbagliato che vuole far passare è che android sia fatto tanbto male che la gente lo compra ma poi non lo usa (ma continua misteriosamente a ricomprarlo).
Se invece il numero dei top è superiore c’è allora qualcosa che non va nel modo in cui sono stati rilevati i dati, perchè l’esperienza android top è sicuramente piacevole e comoda, se così non fosse assisteremmo ad un aumento fortissimo del market share di ios, cosa che non vediamo.
matteo ha detto:
QUi si sta parlando di uso di internet in GENERALE, che c’entra il cloud..?
Perfetto. Quindi con un buon terminale, economico, la gente non naviga ugualmente. Viene da chiedersi cosa se lo compra a fare…
E perche’ sarebbe sbagliato questo messaggio? Se hai un buon telefono, con un OS che funziona, cosa ti impedisce di usarlo per la funzione principale per cui e’ stato creato, ovvero la connettivita’?
No, errato. Stai paragonando 1 telefono, iPhone, contro una miriade di marche. E il forte aumento di market share di iOS non lo potrai mai vedere perche’ lo share e’ comunque dominato dai dispositivi Android low-cost.
Matteo, ma qui si parla di sucesso commerciale non dei guadagni della Samsung, sono stati venduti hai negozi (che è da dimostrare dato che catene gigantesche come wall mart hanno politiche di reso degli invenduti) ma non hai clienti dunque non si può parlare di un sucesso di pubblico e neanche di vendite, dato che i negozianti nella filiera sono degli intermediari. Ovviamente per Samsung a livello di guadagni poco importa, a livello di immagine però cambia moltissimo, ecco perché è stato mascherato (come da tradizione Samsung) un insuccesso in sucesso.
Ai tuoi investitori presenti quanti prodotti hai venduto e ti sono stati pagati poi, nel campo tablet, puoi guardare l’attivazione, ma se vendesi pneumatici o autoradio come posso sapere quando finiscono sulle auto?
Almeno in italia i resi sono del negozio, per l’azienda ę venduto
Agli investitori importa quanti ne vendi perché i negozi una volta li freghi se il primo anno gliene rimangono la metà in magazzino l’anno dopo te ne ordinano un 1/3 per non rischiare ;)
per quello che ne so io e anche per esperienza diretta, in italia ( e penso anche in europa) funziona che un negozio decide quanti prodotti ordinare, li riceve, li paga e sono suoi.
Per l’azienda produttrice sono venduti, non puoi dire te li restituisco perchè non vendono.
Forse in america è diverso ma l’america non fa mondo, è più piccola dell’europa, alla fine.
Se samsung ha dichiarato di avere spedito (butto un numero) 100 milioni di tablet in europa, sono venduti, finito; dov’è la falsità?
Se invece ha dichiarato 100 milioni di installati mentre erano 100 milioni di spediti questo è falso, ma non mi sembra di avere capito cosi.
Se il prodotto non ha successo l’anno dopo ne dichiarerai 10 milioni e allora li puoi dichiarare il flop.
@matteo: Non sono venduti, no, mi dispiace per te. Sono consegnati ad un rivenditore. Visto che, almeno in questo concorderai spero, lo scopo di un rivenditore e’ quello di -guarda caso- vendere al pubblico, se i suddetti tablet al pubblico non ci arrivano, allora eccoti li’ il flop, quantomeno in termini di gradimento del prodotto.
Il giochetto gimnico di far passare per venduto il consegnato e’ sporco, molto, anche perché dietro le consegne alla grande distribuzione ci sono sempre contratti che prevedono facilitazioni (tipo prezzi all’ingrosso minori) in cambio di grosse quantità consegnate, maggiore esposizione nei negozi, ecc.
Scusa ma chi ha detto che gli shipped installati? Lei o la rete ha capito cosi? Questo non si capisce dall’articolo.
Quando ssamsung presenta i risultati parla sempre chiara mente di unità “shipped”
@Matteo: No, Samsung non parla sempre e chiaramente di “shipped”, tanto e’ vero che ricordo un polemica su macity che verteva proprio su questa ambiguità. Inoltre se società come IDC sostengono un certo numero di unità *vendute* i casi sono 3:
1) sono mal informate (e allora meglio che vadano a vender prosciutti)
2) sono complici di mala informazione
3) hanno ricevuto dati FALSI da samsung.
E’ una questione di semantica. Consegnato e’ DIVERSO da venduto.
Per qquelo che ne so io samsung parla di shipped: anche per l’s5 buttera un numero tipo 10 milioni shipped nel primo mese.
questi numero rimbalza sulla rete e la parola shipped viene dimenticata.
Probabilmente non hanno nemmeno la struttura per sapere quando ik telefono viene installato, cosi come la Michelin non sa quando le gomme spedite al mio gommista saranno effettivamente montate.
@Matteo:
Quando la GDO ti ordina 100, noi spediamo 150… Noi aumentiamo il sell-out e svuotiamo i magazzini.. Poi cerchiamo di operare con dei rebate e delle politiche commerciale sulle vendite così da incentivare il canale. Se in ultimo rimane invenduto, cerchiamo noi di vendere per conto del cliente, creando occasioni di vendita che altrimenti sarebbe stata diretta, si rinuncia ad un po’ di marginalità ma si cerca di mantenere alte le vendite presso quel cliente.
Per i distributori la cosa è diversa, perchè spesso hai accordi di virtual stock, nel senso che il produttore si fa carico di fare uno stock per conto del distributore e di spedire ai reseller di modo da aumentare la marginalità (molti distributori di informatica in Italia oggi stanno in piedi marginando nel non avere merce in magazzino!).
Nel virtual stock il distributore può mettere e togliere giacenza con un tap sullo smartphone…
Nel caso dello stock real si cerca però di fare in modo che il distributore venda, i produttori e le grandi corporation acquistano contattandosi tra di loro, si definisce una quotazione speciale e la si gira al distributore di modo che anche lui non abbia a lamentarsi dello stock troppo alto.
Mi dispiace ma il sell-out non è mai il fatturato, e gli investitori a fine anno sanno bene la differenza, il fumo negli occhi di market share non funziona..
@Matteo: Evidentemente, visto che i vari IDC, gartner, & co “sostengono” che quello che Samsung dichiara era venduto e non consegnato, forse non e’ così. E visto che queste analisi sono quelle sui cui si basano le iniziative degli investitori, non ti viene il dubbio, la remota perplessità che forse non sia come la pensi tu? Che se tali agenzie parlano di “venduto” o sono conniventi ho hanno dati sbagliati, forniti chiaramente da Samsung…?
Io sono abituato a ragionare con la mia testa, non ha fare atto di fede perche l’ha dichiarato la tale azienda. Se ci sono dei casini piu complessi del virtual stock ecc non so come funziona e vorrei impararlo.
@Matteo: Matteo, prima di tutto qui non c’e’ niente su cui “ragionare”, e’ solo questione di dati e informazioni, e si suppone che gli investitori siano informati, visto che maneggiano soldi loro e altrui. Il punto è che se aziende che si giocano capitali in investimenti avevano determinate informazioni e, soprattutto hanno agito di conseguenza, evidentemente avevano un certo tipo di informazioni.
Dici che non ti va di fare un atto di fede in base a dichiarazioni di un’azienda? È ne più ne meno quello che stai facendo dando credito a Samsung.