A questo si aggiunge il fatto che FuelBand permette di essere sempre aggiornati riguardo i progressi tramite la pressione di un solo bottone. È praticamente imposttibile perderlo (portandolo al polso, e non in tasca, come il FitBit One), ed è anche waterproof, ovvero lo si può bagnare (anche se non lo si può immergere in acqua). Si sincronizza con l’apposita app per iOS tramite Bluetooth (non c’è bisogno di toglierlo dal polso, come accade per Up) e si carica attraverso una presa USB che funge anche da aggancio per la chiusura del dispositivo, facendolo sostanzialmente sparire una volta che lo si indossa. FuelBand si ricarica in 10/15 minuti e sopravvive facilmente una settimana, posto che non si esageri con le sincronizzazioni via Bluetooth.
Ecco. Questo è FuelBand. Un orologio dal design impeccabile, e qualcosa in più. Qualcosa che, senza grosse pretese, cerca di aiutare un utente nell’obiettivo di aumentare l’attività fisica quotidiana. Non si tratta di un prodotto per professionisti. Non contiene un tracciatore GPS e non può essere utilizzato per nuotare. Ma non vuole neanche farlo. FuelBand non nasce con la pretesa di prepararvi a una maratona, ma piuttosto con il semplice fine di farvi muovere un po’ di più.
La domanda è semplice: FuelBand vi serve? No. Ma non si può dire lo stesso di iPhone e iPad? Apple ha dimostrato più volte di sapersi presentare sul mercato con un dispositivo che di primo acchito non sembra niente di eccezionale, senza il quale siamo sopravvissuti fino ad oggi, ma che una volta visto in funzione si scopre essere, per qualche ragione, fondamentale.
Oggi non mi toglierei FuelBand se non per indossare iWatch, e vista la recente assunzione di Blahnik, non è così improbabile credere che le funzioni basilari del dispositivo di Nike saranno portate anche sullo smartwatch di Apple. Le voci di corridoio sostengono che iWatch potrebbe non solo collegarsi ad iPhone permettendo di raggiungere rapidamente mail e messaggi dal proprio polso, ma includerebbe anche sensori biometrici per la misura, ad esempio, del battito cardiaco.
Considerato lo stretto legame che lega Nike ad Apple (Tim Cook siede nella board del colosso dello sport) e il fatto che le funzioni di Nike+ sono già ampiamente presenti nella gamma di dispositivi mobili di Apple, non è così improbabile credere che un paio di accelerometri facciano la loro comparsa anche su iWatch, proprio con lo scopo di misurare il movimento del polso. Magari (anche se qui stiamo solo speculando) utilizzando come unità di misura proprio il Fuel di Nike.
Impossibile? Durante l’ultima D Conference organizzata da Walt Mossberg, Cook ha ribadito l’amore che prova per il suo FuelBand, e mentre sembra che Nike stia lavorando alla seconda generazione (resistente all’acqua, più sottile e con più funzioni) è possibile che l’iWatch in sviluppo a Cupertino, prenda più di qualche ispirazione da quello che, vale la pena ripeterlo, è di certo l’orologio “smart” più vicino agli standard di Apple.
A livello di batteria quanto dura una carica?
Qualcosa del genere che sia solo un orologio?
Io lo indosso dal maggio 2012 …. Vivo il 90% negli stati uniti.
La batteria a una bella durata … Anche se sul concetto dei fuel … Boh ho qualche perplessità sulla sua accuratezza.
È comunque un bel gadget
Anche UP traccia il sonno. Funzione utilissima, ti sveglia vibrando e secondo il ciclo del sonno, scegliendo il momento più adatto. La batteria dura 10gg.
Rispetto al Fuel usa i passi ‘veri’ non i ‘fuel’ che trovo inutili