Lo ha dichiarato Terry Gou, fondatore e presidente dell’azienda asiatica, durante una festa per i lavoratori tenutasi lo scorso venerdì. Gou sostiene, infatti, di dover in qualche modo rimediare ai crescenti costi della manodopera e alla scarsa efficienza produttiva che si riesce a raggiungere con gli uomini, dedicati allo svolgimento di operazioni noiose e ripetitive.
Non è ancora chiaro esattamente quali saranno i compiti che saranno svolti dai macchinari di nuova generazione, tuttavia sembra ragionevole pensare che gli operai saranno sostituiti in mansioni molto semplici da svolgere e ripetitive, come la verniciatura, la saldatura e l’assemblaggio dei componenti elettronici.
Foxconn deve fronteggiare le crescenti difficoltà nel mantenere un’immagine aziendale limpida dopo i tragici episodi di suicidio accaduti negli ultimi anni presso i propri stabilimenti (soprattutto quello di Shenzhen). Per farlo, è stato necessario aumentare gli stipendi degli operai, al fine di garantire loro un migliore tenore di vita e evitare casi di forte depressione che conducono alla morte. Tutto ciò ha inevitabilmente aumentato i costi di produzione, costringendo l’azienda a tagliare il personale.
Attualmente sono già impiegati circa 10.000 robot presso gli stabilimenti dell’azienda taiwanese, entro il prossimo anno diventeranno 300.000 e entro tre anni un milione. Non sappiamo, al momento, quanti tra gli 1,2 milioni di lavoratori saranno “sacrificati” in favore dei macchinari automatizzati.
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Peso…
Quei due manipolatori assemblati in quel modo assomigliano sempre maledettamente di piu’ a una persona.. e svolgono il compito anche maledettamente meglio.
Inizio ad avere paura
Pensare che potrebbero essere la svolta dell’umanità.
“Children of the Mind”
…. che avesse ragione Asimov?