Durante le indagini condotte nel corso dell’ultimo mese e mezzo la Fair Labor association ha scoperto numerose irregolarità relative a questi due punti nodali. Durante i periodi di picco, quando cioè sale sensibilmente la produzione di nuovi prodotti, la settimana lavorativa media del dipendente Foxconn può superare le 60 ore, il limite imposto dal codice di condotta cui si rifa la FLA per le proprie ispezioni.
Sono stati scoperti inoltre casi di irregolarità sugli straordinari, pagati solamente a scatti di 30 minuti invece che a scatti orari. In questo modo 29 minuti di straordinario sull’orario effettivo non venivano retribuiti e chi lavorava dai 30 ai 59 minuti in più rispetto al proprio turno riceveva solamente la retribuzione sulla mezz’ora.
Sono elementi di un quadro che seppur non idilliaco non è dei peggiori, soprattutto se confrontato con altri tipi di fabbriche in altri settori (in primis il tessile), come già aveva avuto modo di rimarcare Auret Van Herdeen, il capo della FLA che ha supervisionato le indagini alla Foxconn.
L’aspetto più importante, in ogni caso, è che Foxconn ha condiviso l’accordo proposto dalla FLA e si impegnerà, sotto il controllo dell’organizzazione, in un processo di miglioramento delle condizioni sul medio termine.
Fair Labor Association ha pubblicato i risultati delle indagini sul proprio sito senza alcun filtro né da parte dell’azienda cinese né da parte di Apple.
“Foxconn ha deciso di impegnarsi perché le proprie fabbriche rientrino nel totale rispetto delle leggi cinesi e degli standard della FLA sul numero di ore lavorate prima del luglio 2013,” si legge nel rapporto di FLA.“Il fornitore porterà le ore lavorative sulla linea entro il limite legale di 49 ore settimanali, inclusi gli straordinari. Questo implica una riduzione delle ore di straordinario mensile da 80 a 36 e sarà un significativo miglioramento visto che tutto il settore della produzione tecnologica fatica a gestire il problema dell’eccesso di straordinari”.
I primi risultati sulle indagini di FLA presso la Foxconn, cui seguiranno successivi aggiornamenti a seguito di ulteriori controlli, arrivano proprio nel giorno in cui Tim Cook ha visitato lo stabilimento di Zhenzhou nell’ambito di un’importante viaggio in Cina finalizzato al consolidamento dei rapporti commerciali con i fornitori e soprattutto con alcune delle più importanti istituzioni della Repubblica Popolare.
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