Dopo i tragici eventi che hanno portato all’undicesimo suicidio tra i dipendenti di una fabbrica della Foxconn situata a Shenzhen, Apple ha deciso di rilasciare una dichiarazione pubblica a riguardo.
Un portavoce dell’azienda di Cupertino, Steve Dowling, ha dichiarato a Bloomberg: “Siamo in diretto contatto con l’esecutivo di Foxconn e crediamo che loro stiano considerando la faccenda molto seriamente. Un team di Apple sta valutando indipendentemente i passi che loro stanno compiendo per risolvere questi tragici eventi e continueremo le nostre attuali analisi delle strutture dove i nostri prodotti vengono fabbricati”.
Secondo Dowling, Apple è “rattristata e preoccupata per i recenti suicidi presso Foxconn”. Come molti di voi già sapranno, Foxconn fa parte del gruppo Hon Hai Precision Industry ed è uno dei partner storici di Apple per quanto riguarda la produzione dei suoi dispositivi. La situazione attuale non è delle migliori: degli undici tentativi di suicidio, solamente due non sono andati a buon fine.
Il problema principale, ovviamente, è cercare di capire il motivo per cui alcuni dipendenti si comportano in questo modo. Il giornale cinese Southern Weekly ha mandato una propria dipendente di 20 anni (sotto copertura) presso la fabbrica di Shenzhen (Cina), per cercare di scoprire qualche dettaglio in più. Come era facile prevedere, ha scoperto che gli operai sono impiegati in lavori ripetitivi, vivono in dormitori collettivi e lavorano molte ore al giorno per uno stipendio davvero misero. Il motivo dei suicidi potrebbe quindi essere connesso alla depressione che scaturisce da una situazione al limite della società civile.
Come forma di protesta, siamo venuti a conoscenza, tramite shangaiist, che un hacker ha preso possesso del sito Human Resources di Foxconn e ha pubblicato un messaggio davvero raccapricciante su una pagina diversa dalla home page. Non lo riportiamo integralmente (se volete, trovate il testo a questo indirizzo), ma il succo del discorso è questo: “Sii il dodicesimo a saltare. Puoi farcela.”
[via]
quando la mela si tinge di nero