Fatturazione a 30 giorni degli operatori e rimodulazioni: nessun legame con la nuova legge

Arrivano dichiarazioni importanti in questi giorni per quanto concerne il controverso tema della fatturazione a 30 giorni da parte degli operatori, costretti a fare un passo indietro rispetto alla questione delle quattro settimane. La faccenda riguarda anche gli utenti iPhone e a quanto pare vanno precisati alcuni aspetti.

Secondo quanto dichiarato in questi giorni da Carlo Calenda, Ministro Sviluppo Economico, non ci sarebbe alcun legame con la possibilità che vengano annunciate delle rimodulazioni in futuro:

“Per quanto concerne invece gli aspetti sollevati circa la tutela dei consumatori che, a fronte della sottoscrizione di offerte favorevoli, potrebbero vedersi revocati in toto i contratti sottoscritti, specifico che il contenuto testuale della norma approvata impone agli operatori esclusivamente l’adeguamento dei contratti limitatamente alla periodicità della fatturazione, senza incidere su altre condizioni sottoscritte tra le parti.

Questo implica che ulteriori o diversi interventi sui contratti in corso, compresi quelli ipotizzati con riferimento al mutato quadro ordinamentale, non risultano ammissibili e tanto meno legittimi. Infine, a tutela del consumatore resta, in ogni caso, l’applicabilità della disciplina vigente, secondo cui un’eventuale modificazione unilaterale dei contratti deve sempre essere adeguatamente e preventivamente comunicata al contraente, affinché a quest’ultimo sia consentito di decidere consapevolmente se continuare o meno il rapporto contrattuale”.

Insomma, pur dovendo tornare alla fatturazione a 30 giorni, resta questa piccola forma di tutela per TIM, Vodafone, Wind e Tre, secondo quanto annunciato dal Ministro.

1 commento su “Fatturazione a 30 giorni degli operatori e rimodulazioni: nessun legame con la nuova legge”

  1. “affinché a quest’ultimo sia consentito di decidere consapevolmente se continuare o meno il rapporto contrattuale.”

    Che genio, peccato che se TUTTE rimodulano verso l’alto non ha nemmeno senso cambiare operatore.

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