La FLA è un’ente no-profit che si occupa della tutela dei lavoratori a livello globale e in particolar modo nei paesi in via di sviluppo e ad altissimo tasso di industrializzazione, come la Cina. Apple aveva annunciato di aver aderito all’ente, prima fra i giganti del settore Tech, contestualmente alla pubblicazione del rapporto 2011 sulla Supplier Responsibility, a fine gennaio.
Nel comunicato si legge che la FLA ha iniziato il proprio giro di audit speciali questa mattina presto, a partire proprio dagli stabilimenti di Foxconn City, a Shenzhen.
Il comunicato riporta il commento ufficiale del CEO Tim Cook:
“Riteniamo che i lavoratori in ogni parte del mondo abbiano diritto a un ambiente di lavoro sicuro ed equo, ed è per questo che abbiamo chiesto alla FLA di valutare in maniera indipendente le performance dei nostri maggiori fornitori. Le ispezioni attualmente in corso non hanno precedenti nel settore dell’elettronica, sia per scala che per portata, e apprezziamo molto che la FLA abbia aderito a questa inconsueta iniziativa identificando le fabbriche nei propri report.”
Queste ispezioni (e la pompa magna con cui vengono annunciate a livello globale) sono in effetti piuttosto insolite. Vi sta prendendo parte in prima persona anche il presidente dell’organizzazione, Auret Van Herdeen, e a quanto sostiene Apple gli audit prevedono anche colloqui con le migliaia di lavoratori dello stabilimento, per indagare a fondo tutte le fasi del lavoro e le reali condizioni dei dipendenti sotto molteplici aspetti.
I risultati dell’indagine verranno pubblicati ad inizio marzo sul sito www.fairlabor.org, senza alcuna revisione preventiva da parte di Apple o dei fornitori. Una volta terminata questa prima fase in cui è coinvolta Foxconn toccherà anche a due altri grandi fornitori Apple, ovvero Quanta e Pegatron. Al termine dell’indagine saranno state prese in esame le infrastrutture in cui avviene il 90% dell’assemblaggio dei prodotti Apple.
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