L’azienda di Mark Zuckerberg, che la scorsa settimana è approdata al Nasdaq con una IPO che ha decisamente deluso le aspettative, avrebbe stretto una partnership con HTC per la realizzazione del dispositivo. Le nuove assunzioni suggeriscono tuttavia che Zuck e soci hanno intenzione di seguire gli sviluppi del progetto molto da vicino, anche sotto il profilo hardware.
Sempre secondo il New York Times non è da escludere neppure la possibilità di un’acquisizione importante, che proprio grazie ai proventi dell’IPO potrebbe essere alla portata di Facebook. Fra le aziende papabili, oltre alla già citata HTC per la quale servirebbero 11 miliardi di dollari, va considerata anche la ben più economica (e problematica) Reasearch In Motion.
Ma per quale motivo Mark Zuckerberg sarebbe così interessato alla realizzazione di uno smartphone proprietario? Il motivo principale va ricercato nella natura del business che Facebook ha messo in piedi. Senza un terminale “fisico” che concentri in un prodotto ben definito l’esperienza d’uso del portalone social per eccellenza, l’ecosistema Facebook rischia di diventare, alla lunga, una semplice “app” integrata su dispositivi altrui.
Non dimentichiamo che quello cui stiamo assistendo nell’ambito mobile non è uno scontro fra dispositivi, ma piuttosto uno scontro fra piattaforme. Gli smartphone sono un elemento fondamentale della strategia di diffusione della piattaforma (e per Apple anche la principale fonte di introito, naturalmente).
Facebook si trova nella inedita posizione di possedere una piattaforma “perfetta” (che Zuckerberg non ha esitato ad arricchire rapidamente con acquisizioni strategiche e almeno in un caso – Instagram – un po’ troppo costose) per l’ambito mobile ma manca di un “veicolo” funzionale alle proprie strategie. La paura di Zuck è quindi assai comprensibile: il rischio è quello di vedersi tagliato fuori dal mercato più importante dei prossimi dieci anni.
Non tentare neppure l’approccio alla grossa fetta di torta che il social network potrebbe accaparrarsi con la giusta strategia sarebbe un errore che i numerosi investitori che nei giorni scorsi hanno creduto in Facebook non potrebbero perdonare.
Volere non sempre è potere, però, soprattutto in un ambito in cui fra la volontà di realizzare un prodotto e il successo ci sono molti gradi di separazione. I tentativi di deep integration fra dispositivi HTC e Facebook per ora si sono rivelati un fiasco.
Chi ricorda il Motorola Rockr, risibile joint venture fra Apple e Motorola che fece venire l’orticaria a Jobs e lo convinse a costruirsi il suo smartphone “in casa”, sa che una seconda possibilità è possibile. O meglio: “era”.
Un parallello sarebbe azzardato: sono passati 7 anni da quell’esperienza e il mondo e il settore è mutato ad una velocità supersonica. Di certo Zuckerberg non ha a disposizione il tempo e le risorse di Steve Jobs, ma è pur vero che del fondatore Apple condivide senza dubbio la tenacia (o la testardaggine?).
Gli attestati di stima che gli pervengono da mezza Silicon Valley, Tim Cook compreso, dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, che Zuck non è più lo sfigatello genialoide di Harvard ma un CEO con miliardi da spendere e la seria volontà di consolidare un’azienda che possa durare nel tempo. Un’aspirazione encomiabile nella patria del Venture Capitalism alla ricerca del profitto rapido che crea start-up al solo fine di ottenere acquisizioni iper-valutate completamente scollate dal valore reale.
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Apple e i costruttori Android fanno soldi con l'hardware per quanto riguarda Facebook visto che il suo valore deriva dai suoi utenti che possiede, fossi in Zuckerberg penserei a qualche modo di capitalizzare meglio questa fondamentale risorsa!
Magari potrebbero introdurre un motore di ricerca veramente "social", con dei risultati migliorabili dagli utenti e .... in questo modo facebook farebbe concorrenza direttamente a Google!
Il problema che attualmente ha FB nel settore mobile è il non riuscire a monetizzare gli ingressi dato che le pubblicità su smartphone sono un problema.
Questa mossa potrebbe servire a chiudere questa lacuna segnalata anche da diversi investitori come criticità per i prossimi anni.
@ Menestrello:
Concordo
Ormai siamo al software che compra o sviluppa hardware
Questo spiegherebbe perché iPhone 4S ha puntato su TWITTER invece di Facebook ... E poi il rischio di diventare app .... Sarebbe per zuck una retrocessione