In una nuova intervista a Fortune, il negoziatore centrale di Apple ha espresso la sua posizione in merito al prezzo degli e-book. "È necessario combattere per la verità", sostiene, sottolineando come l'aumento del prezzo dei prodotti fosse già ben conosciuto, e non da imputare ad Apple. O non solo.
In una nuova intervista rilasciata a Fortune, Eddy Cue ha parlato dello scandalo relativo agli e-book che ormai ruota intorno alla compagnia da qualche anno. Dopo un verdetto di Luglio 2013 che vedeva l’azienda di Cupertino colpevole di aver fatto aumentare i prezzi per gli eBook, e dopo aver raggiunto un accordo in una causa per una class-action, il negoziatore Apple al centro della causa ha condiviso con Fortune i suoi pensieri a riguardo.
La polemica, per chi non avesse seguito la vicenda, ruota intorno all’aumento del 17% dei prezzi degli e-book immediatamente successivo al reveal, nel mese di Aprile 2010, della piattaforma iBooks Store. Cue, all’epoca, giocò un ruolo chiave nel convincere cinque delle allora sei principali piattaforme di publishing a cominciare a vendere i loro prodotti tramite il nuovo store Apple, in concomitanza al lancio dell’iPad. Parte dell’accordo prevedeva una variazione del modello dei prezzi che sarebbe valsa per l’intera industria degli e-book, eliminando così il precedente vantaggio di Amazon, che talvolta portava la società a vendere in perdita per attrarre utenti verso piattaforme Kindle o altri prodotti Amazon.
Di conseguenza, dopo un processo, la colpa di questo aumento di prezzi è stata data ad Apple.
“È un fatto appurato che siano cresciuti alcuni prezzi dei libri?”, chiede Cue. “Sì. Se volete condannarci per questo, allora siamo colpevoli. Sapevo che alcuni prezzi sarebbero aumentati, ma che diavolo, lo sapeva il mondo intero, perché era ciò che dicevano i publisher: ‘Vogliamo fare in modo che i venditori aumentino i prezzi, e se non ci riusciamo, allora non pubblicheremo le versioni digitali dei libri’. E allo stesso tempo sono scesi altri prezzi, perché in quel momento cominciava ad esserci competizione nel mercato.
E continua:
“Sentiamo di dover combattere per la verità,”, afferma Cue. “Fortunatamente, Tim è perfettamente in linea con la mia idea,” continua, riferendosi al CEO di Apple Tim Cook, “che è: devi combattere per i tuoi principi, a tutti i costi. Perché, semplicemente, non è giusto.”
Il 15 Dicembre è previsto un incontro tra Apple e la corte d’appello federale.
via | Mac Rumors