Gli smartphone sono ormai da tempo parte della nostra vita quotidiana, tanto che molti di noi si sentono persi se la batteria si scarica o se dimentichiamo il telefono a casa. Ogni giorno, utilizziamo le app per restare in contatto con amici e familiari, per passare il tempo o imparare qualcosa di nuovo, per organizzare le nostre giornate e creare routine produttive, e molto altro ancora. Senza dubbio, hanno reso le nostre vite molto più convenienti. Per qualsiasi necessità, curiosità o servizio utile, è probabile che esista già almeno un’app dedicata.
Per i tanti appassionati di dispositivi elettronici e nuove tecnologie, la richiesta continua di nuove app può trasformarsi in un’occasione professionale interessante. Quella dello sviluppatore di app è infatti una carriera stimolante e con ottime prospettive: scopriamo come intraprenderla.
Prime competenze di programmazione
Per lavorare come app developer è innanzitutto fondamentale imparare a programmare. I neodiplomati, se hanno la disponibilità di tempo e risorse necessaria, possono optare per un percorso universitario di tre o cinque anni. Esistono poi numerose risorse online, anche gratuite, che possono aiutare i più motivati e disciplinati ad acquisire conoscenze di coding in modo autonomo.
Si tratta indubbiamente di un percorso impegnativo, e senza una guida è facile perdere l’entusiasmo iniziale e abbandonare l’apprendimento alle prime difficoltà. Una terza opzione è seguire un corso di informatica online intensivo come quello erogato da Aulab, che in circa tre mesi fornisce basi di programmazione solide tramite un approccio molto pratico. Questo tipo di corsi ha il doppio vantaggio di offrire una guida esperta, e al tempo stesso formare gli studenti in tempi brevi. Dopo aver acquisito familiarità con i concetti e il modo di ragionare legati alla programmazione, diventa molto più agevole apprendere altri linguaggi e specializzarsi poi nello sviluppo di app mobili.
Sviluppare app per iPhone o Android?
Dal punto di vista professionale, non esistono differenze rilevanti tra Android e iPhone: entrambi danno buone prospettive a chi desidera diventare app developer. Anche il percorso formativo è simile, senza divari significativi nella difficoltà di apprendimento o di lavoro su uno dei due sistemi operativi. Si può quindi decidere su quale puntare in base alle preferenze personali, oppure partire con Android e successivamente imparare anche a programmare app per iPhone, o viceversa.
Ciò che cambia sono i linguaggi e gli strumenti da apprendere: le app per iPhone utilizzano di solito i linguaggi Swift oppure Objective-C, mentre la programmazione per Android si basa su Java o Kotlin. Gli aspiranti sviluppatori di app iPhone dovranno poi conoscere anche Xcode, un kit di strumenti per programmatori su Apple, e il framework per l’interfaccia utente UIKit. Gli strumenti che semplificano la vita agli sviluppatori Android sono invece Android Studio e Android Software Development Kit, da utilizzare per scrivere il codice e accedere a utili librerie e tutorial.
Le soft skill fondamentali dello sviluppatore di app
Una volta acquisite tramite corsi e tanta pratica le competenze tecniche necessarie, è il momento di concentrarsi sul perfezionamento delle proprie soft skill. In primo luogo, è importante essere pazienti e determinati per non farsi scoraggiare dagli inevitabili bug e contrattempi. Aiuta molto anche allenare la propria attenzione ai dettagli, così da limitare al massimo errori nel codice.
Un buon sviluppatore deve poi essere dotato di ottime capacità di problem solving, individuando e risolvendo problemi complessi con rapidità ed efficienza. Inoltre, in particolare se si punta a lavorare in un’azienda, è indispensabile essere in grado di collaborare con un team per la realizzazione di vari progetti, comunicando con i colleghi in modo chiaro e senza ritardi. Così facendo, si avrà la strada spianata per la stimolante e remunerativa carriera di app developer.