I 20.000 lavoratori in questione lamentano l'assenza di pause pranzo, di periodi di riposo e di pagamenti finali.
Dopo l’ok della Corte Suprema della California, circa 20.000 dipendenti di Apple hanno organizzato una class-action contro alcune politiche aziendali. Nello specifico, ai lavoratori sarebbero state negate le pause pranzo, i pagamenti finali e i giorni di riposo – questo è quanto riporta il The Wall Street Journal in un articolo del 22 Luglio. I dipendenti in questione sarebbero assunti su base oraria presso negli Apple Store e i call center dell’azienda, ma si parla anche di ingegneri assunti da poco – tutti, comunque, sostengono che Apple abbia volontariamente violato le leggi della California relative a stipendi e orari di lavoro.
È Tyler Belong, rappresentante legale dei dipendenti, a parlarne, sintetizzando tutto in modo piuttosto efficace: “Molto spesso i lavoratori non godono di pause pranzo per sette o otto ore, e a volte proprio per nulla”. Apple non ha risposto immediatamente alla richiesta di commenti.
Ma la cosa non si ferma alla mancanza di pause pranzo: i dipendenti sostengono anche che le politiche della compagnia abbiano permesso ad Apple di far leva sulla paura del licenziamento. O fai come ti diciamo noi e non metti in dubbio le nostre politiche, o ti cacciamo – la sintesi parrebbe essere questa.
Apple, quindi, si trova ora nella posizione di difendersi da una class-action organizzata dai suoi stessi dipendenti. Non c’è dubbio comunque che l’azienda non sia nuova a queste situazioni: la compagnia si sta infatti difendendo da un’altra class-action mossa dai dipendenti degli Store, che affermano di non essere pagati per il tempo speso ad aspettare che la sicurezza controlli i loro effetti personali all’entrata e all’uscita dei negozi.
Inoltre, ancora, la compagnia sarebbe anche impegnata in un’altra causa portata avanti dai dipendenti, che lamentano accordi tra diverse compagnie volti a mantenere bassi i salari.
Insomma, le azioni legali non mancano di certo in Apple.
Vedremo come andranno a finire tutte queste vicende.
via | WSJ
Mite 23/07/2014 il 21:39
Preferisco pagare qualche € in più ma sapere che l’azienda rispetta i suoi lavoratori.
Come pago volentieri qualche € in più per un’azienda che rispetta l’ambiente.
Le multinazionali dimenticano spesso i diritti dei lavoratori e apple sfortunatamente non fa eccezione da questo punto di vista.
Spero vivamente che la direzione cambi.