Categories: News

Datagate: Apple pubblica un rapporto su richieste governative e trasparenza

Apple ha pubblicato ieri un rapporto sulle richieste di informazioni da parte dei governi di tutto il mondo, compreso quello degli Stati Uniti, con cui prende posizione in maniera critica e netta sulla questione “datagate”.
Il documento fornisce una tabella in cui vengono enumerate le richieste governative e il dettaglio sulle risposte e sui dati forniti, paese per paese.

Il tono critico del documento è subito chiaro fin dall’incipit:

“Apple ha preparato questo rapporto sulle richieste di informazioni su singoli individui o dispositivi da parte dei governi nell’interesse della trasparenza per i nostri clienti in tutto il mondo”.

E se in questa battaglia contro le ingerenze dei governi nella privacy dei cittadini Apple, Google, Microsoft ed altri grandi colossi del settore sono (più o meno) dalla stessa parte, Cupertino ci tiene a specificare che la raccolta di dati non è funzionale al core business dell’azienda. Una discreta frecciata agli avversari di Mountain View.

“Ancor più importante: il nostro business non dipende dalla raccolta di dati personali. Non abbiamo alcun interesse ad ammassare informazioni personali sui nostri clienti. Proteggiamo le conversazioni personali fornendo la crittazione end-to-end su Facetime e iMessage. Non conserviamo dati sulla localizzazione, richieste su Maps e Siri in alcuna forma identificabile.”

Cosa succede quando un governo invia una richiesta di informazioni ad Apple? Lo spiega un altro passaggio del documento:

“Ogni agenzia governativa che richieda contenuto di un utente ad Apple, deve passare per un ordine di un tribunale. Quando riceviamo una richiesta di questo tipo il nostro team legale analizza con cura l’ordine. Se c’è un qualsiasi dubbio sulla legittimità o lo scopo della richiesta, la contestiamo. Solo quando siamo convinti della validità ed appropriatezza della richiesta consegnamo una raccolta di informazioni che sia la più ristretta possibile in ottemperanza alla richiesta.”

Questo tipo di richieste sono indicate nella prima tabella del documento. Alcuni paesi europei spiccano per numero di richieste (la Spagna con 102, la Gran Bretagna con 107, l’Italia con 60) mentre gli Stati Uniti si collocano direttamente in un’altra categoria: le richieste sono talmente tante che Apple ne rivela il numero in gruppi di 1000.
Nella tabella delle richieste relative ai dispositivi il quadro è leggermente differente (spicca la Germania con 2156 richieste per 4938 dispositivi) ma gli Stati Uniti rimangono imbattuti, con 3542 richieste su 8605 dispositivi.

Clic sull’immagine per ingrandire

 

Va messa naturalmente nel conto la differenza fra il numero di abitanti degli Stati Uniti e quello degli altri paesi elencati nelle tabelle, ma è indubbio che lo strumento delle richieste di dati privati sia particolarmente utilizzato dalle corti americane.
Anche perché il “famoso” Patriot Act impone ad Apple di trattare le richieste pervenute come National Security Letters al pari delle richieste di un tribunale.

La stessa legge, poi, impone una segretezza totale sul tipo di richieste effettuate. Una misura che Apple contesta esplicitamente, tanto da aver depositato un “Amicus Brief”, una sorta di “contestazione amichevole”, con cui chiede alla FISA Court (Foreign Intelligence Surveillance Court) uno sforzo verso una maggiore trasparenza. Un simile atto verrà depositato nei prossimi mesi presso la Corte d’Appello del Nono Circuito anche in relazione alle suddette National Security Letters.

Poiché per alcune tipologie di richieste che rientrano nella Section 215 del Patriot Act (richieste riguardanti la sicurezza nazionale) non sarebbe possibile rivelare nemmeno l’esistenza della richiesta stessa, Apple ha inserito nel documento quello che gli esperti di giurisprudenza definiscono un Warrant Canary, un “canarino da miniera” legale.
Nell’ultimo paragrafo si legge infatti che l’azienda non ha mai ricevuto alcuna richiesta in ottemperanza alla temuta sezione 215 e che intende contestare formalmente un simile ordine qualora dovesse arrivare.
Se in un futuro aggiornamento del documento Apple dovesse mancare di questo passaggio, sapremo che nel frattempo una simile richiesta è arrivata, silenziosa e segreta come il monossido di carbonio rivelato dalla rapida morte del povero canarino.

Redazione

View Comments

Recent Posts

iPhone 16 Plus da 128GB in offerta su eBay

Se state cercando un’offerta interessante per acquistare un nuovo iPhone, inizia ad essere decisamente più…

4 ore ago

iOS 18.2 beta 2, ecco le novità per gli utenti Apple

In queste ultime ore l’azienda di Cupertino ha rilasciato la beta 2 di iOS 18.2…

5 ore ago

MacBook Pro, nel 2026 con design tutto nuovo e tecnologia OLED

Sappiamo come la scorsa settimana Apple abbia annunciato una nuova gamma di MacBook Pro con…

1 giorno ago

iPhone 13 nero da 128GB, il prezzo sempre più scontato su Amazon

Può essere sicuramente ancora interessante provare ad acquistare un iPhone di qualche anno fa per…

4 giorni ago

Apple Mac mini con M4, tutto quello che c’è da sapere

Apple ha ufficializzato, come ormai sappiamo da qualche giorno, il nuovo Mac mini con processore…

4 giorni ago

iPhone 16, l’offerta super di eBay per il modello da 128GB

Continua ad essere eBay il sito di e-commerce che propone le offerte migliori per quanto…

1 settimana ago