Mancano poche ore al Keynote inaugurale della WWDC 2013 ed è il momento giusto per raccogliere le idee e le informazioni disponibili sulle possibili novità Apple.
Questo articolo ha un intento terapeutico preventivo: sapere prima che cosa ci si può attendere dall’evento di questa sera può essere utile per evitare attacchi d’ira fomentati dalla delusione (che siamo sicuri non mancheranno e avranno grande eco sulla stampa internazionale).
Se poi ci saranno sorprese, tanto meglio, tutto di guadagnato. Se invece in qualche modo siete riusciti a non sapere nulla fino ad oggi sulle novità che Apple introdurrà alla WWDC 2013 e ancora non volete sapere, beh a voi la scelta di non leggere oltre e di attendere il nostro live blog di questa sera.
La WWDC è una conference dedicata agli sviluppatori software. Non è un caso quindi che Apple scelga proprio questa occasione per rendere pubblico, a poco più di nove mesi dal lancio pubblico di iOS 6, la nuova versione del sistema operativo per iPhone.
A meno che non vi siate rifugiati sotto il proverbiale sasso, in queste ultime settimane, ci sono buone possibilità che abbiate sentito parlare del re-design di iOS 7. Il nuovo OS arriverà con un look piatto e minimale che segnerà l’avvicendamento, in stile imperiale giapponese, fra l’era Forstall e la nuova era Ive.
Ancora non si è ben capito che cosa si intenda per “piatto”. Di certo si spera che l’accezione di “flat” non sia quella traducibile come “noioso”.
Ci sono delle ipotesi sul possibile new-look di iOS 7, ma niente di più. L’indicazione estetica più forte arriva dall’applicazione ufficiale della WWDC, che abbandona in maniera netta i riflessi glossy in favore di colori pastello e una dominanza di un grigio elegante.
L’importanza che è stata data a questo rinnovamento estetico della UI ha fatto passare un po’ in secondo piano le possibili novità del sistema. Se era una strategia da parte di Cook, Ive e soci per tenere segrete le principali feature di iOS 7, beh, il piano è perfettamente riuscito. Complimenti.
Quel che è trapelato finora, da questo punto di vista, è solamente questo:
Tutto il resto è ancora nel dominio dei desiderata. A questo proposito qualche tempo fa avevamo già pubblicato su TAL una lista delle cose che vorremmo vedere su iOS 7, sulla base della quale lunedì potremo probabilmente definire il nostro personale livello di soddisfazione delle aspettative.
Quanto alla data di release, non ci sono certezze di alcun genere. Visto però che non si parla né di nuovi iPhone né tantomeno di nuovi iPad alla WWDC, è probabile che anche quest’anno verrà riproposta la tempistica di iOS 6, con una release settembrina in concomitanza con il lancio dell’iPhone 5S, magari.
Se i riflettori sono tutti puntati su iOS 7, un po’ di attenzione andrebbe certamente riservata anche ad OS X 10.9, che secondo indiscrezioni è definito internamente con il nome in codice di Cabernet.
Le atmosfere alcoliche suggerite dal nickname di sviluppo probabilmente non si tradurranno in particolari slanci di rinnovamento e si pensa che il nuovo sistema operativo non subirà un restyling grafico come quello di iOS 7.
I team che fanno capo a Craig Federighi (quelli che non gli sono stati sottratti per essere riconvertiti allo sviluppo di iOS 7) pare si siano concentrati principalmente sull’introduzione di nuove features utili soprattutto agli utenti avanzati. Si parla di tabs per il browsing del finder, ad esempio, e la risoluzione dell’annosa questione della gestione del doppio monitor con App in full screen.
Nell’ottica di continuità con il percorso di assimilazione fra OS X e iOS, ci sarà un’altra feature, forse, presa in prestito dall’esperienza mobile, vale a dire lo switcher di applicazioni. Su iOS è l’essenza del “multitasking”, mentre su OS X potrebbe diventare semplicemente un utile sistema per passare rapidamente fra applicazioni aperte e “freezate” in background. Un effetto positivo di un simile “ritrovato” potrebbe essere, fra l’altro, un netto miglioramento delle performance della batteria sui portatili.
L’incognita più grande, per quanto riguarda le funzionalità di OS X 10.9, è l’aggiunta di Siri. L’assistente virtuale arriverà una volta per tutte anche su Mac oppure no?
La recente implementazione di Google Now anche su Chrome per Mac rende evidente che Siri potrebbe rivelarsi utile anche sui computer desktop di Apple, dove per altro potrebbe sfruttare una maggiore potenza di calcolo e connessione per garantire risposte e azioni in tempi ancor più rapidi rispetto ad iOS.
Rimane infine il grande dubbio sul nome, di cui ci siamo già occupati venerdì: la possibilità che OSX 10.9 si chiami Lynx è concreta, anche se in quel caso sarà interessante vedere come si muoveranno i legali Apple per appianare le problematiche legate al trademark di quel nome in ambito informatico.
Anche la data di pubblicazione di OS X 10.9 potrebbe replicare lo schema dello scorso anno. Se gli ingegneri Apple riusciranno a rimettere il tempo perso, ci può stare che il nuovo OS arrivi a luglio. Recenti indiscrezioni indicano che il numero di codice delle beta interne è piuttosto “avanzato”, ad indicare che la fase di test del software è già a buon punto.
Vedremo. Anche in questo caso nessuna certezza, solo qualche vaga ipotesi. Di certo sono in pochi a scommettere in una release nelle prossime settimane, soprattutto perché non c’è ancora stata una fase di beta pubblica utile agli sviluppatori per adattare le proprie applicazioni alle novità di OS X 10.9.
Dopo un braccio di ferro con le case discografiche durato mesi, pare che Apple sia finalmente pronta alla release di un nuovo servizio che farà concorrenza a Spotify e Pandora più di quanto si pensasse.
Se è vero infatti quanto si legge in questi giorni, il nuovo servizio di iRadio potrebbe essere presentato alla WWDC.
Non sarà a pagamento (come il servizio offerto da Google) ma verrà invece supportato dalla raccolta pubblicitaria (tramite iAd) per speciali spot audio, simili a quelli radiofonici.
Le “emittenti” saranno personalizzate sulla base dei gusti di ciascun utente, con un sistema simile a quello utilizzato per generare le playlist Genius.
Se è probabile che a questo punto (dopo le firme di Sony e Warner) ne sapremo qualcosa di più lunedì, è pure probabile che iRadio possa essere una feature associata a iOS 7 e OS X 10.9, con una data di release legata dunque al lancio di uno dei due software (più probabilmente di iOS 7, a settembre).
Non di solo software vivono gli utenti Apple, naturalmente. E poiché i Mac, ormai reduci (per quanto in ottima forma) di un’era passata, difficilmente possono aspirare ad un proprio evento “standalone”, ecco che probabilmente alla WWDC ci sarà pane per i denti di chi attende qualche aggiornamento hardware di rilievo.
I numeri di serie che sono comparsi online nei giorni scorsi indicano l’imminenza del refresh completo di almeno una delle linee di portatili Apple, con ogni probabilità i MacBook Air.
La principale novità sarà quasi certamente l’implementazione dei nuovi chip Haswell di Intel, che la compagnia di Santa Clara ha lanciato ufficialmente pochi giorni fa –– giusto in tempo per l’evento Apple, si dice.
Si parla, sempre nel caso degli Air, anche dell’implementazione di nuovi microfoni doppi, utili per migliorare la riduzione del rumore in ingresso, e di un chip di supporto dello standard Wi-Fi 802.11ac, che permette velocità di connessione fino a tre volte superiori rispetto allo standard “n”.
Sia il modello da 11” che quello da 13” potrebbero essere aggiornati ed arrivare nei negozi fin da subito nelle ore successive all’annuncio.
Non è sicuro, invece, che ci possano essere novità anche per i MacBook Pro in versione Retina. Le indiscrezioni dell’ultima ora non sembrano puntare all’imminenza di un rinnovamento della gamma. Del resto, Apple avrà bisogno di un aggiornamento hardware di rilievo da associare, più avanti, alla pubblicazione di OS X 10.9. E’ uno schema di marketing che abbiamo già visto e che continua ad avere parecchio senso, perché potenzia la portata di entrambi gli annunci (nuovo hardware e nuovo software).
I nuovi MacBook Pro Retina, insomma, potrebbero essere i candidati perfetti per questo ruolo, che negli anni scorsi fu già del MacBook Air.
Assieme ai numeri di serie dei portatili, nei giorni scorsi sono comparsi online anche altri tre SKUs, che potrebbero puntare all’aggiornamento di un’altra linea di Mac oppure, più semplicemente, a quello di altri accessori (come ad esempio delle basi Airport con compatibilità per lo standard 802.11ac).
Gli altri Mac per i quali potrebbe essere probabile un aggiornamento sono i mini e i Pro. Ci sono poche indicazioni in entrambi i casi, ma almeno riguardo ai Pro qualche indiscrezione in più è saltata fuori nei giorni scorsi: pare che il nuovo concetto di Mac Pro in fase di sviluppo sia qualcosa di radicalmente diverso dal “tower” che conosciamo. Tuttavia è ancora tutto in corso di definizione ed è improbabile che il nuovo Mac (che sarebbe il fantomatico Mac made in USA) sia pronto per il palcoscenico. Aspettiamolo dunque per l’autunno, più che per l’estate.
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Ma veramente ci sono ancora persone come te che tentano di lucrare con chi smania per testare le beta iOS in anteprima ?
Vergognati.
Marco ha detto:
Visto che tutto quello di cui si parla non mi interessa al più sono già deluso ora (o meglio da settimane).
Spero in qualche sorpresa che possa stimolarmi, persino siri 2 anni fa anche se non fa per me come strumento mi incuriosì per i possibili sviluppi.
Anche mappe l'anno scorso fu quantomeno una novità di spessore.
Qui invece... Iradio e integrazione con flicr e vimeo... Bah
iWatch! ... forse :)