Con un comunicato ufficiale diffuso sabato scorso, il Commissario Europeo per la vigilanza sulla concorrenza Joaquín Almunia ha annunciato la chiusura di due indagini preliminari che l’organo della UE da lui presieduto aveva avviato nei confronti di Apple nella scorsa primavera.
La commissione voleva vederci chiaro sul bando ai compilatori di terze parti di applicativi per iOS come l’iPhone packager di Adobe incluso in Flash CS5. Le restrizioni della garanzia di iPhone 4 su base geografica in vigore nel vecchio continente erano la seconda questione oggetto di indagine.
I recenti cambiamenti ai T.o.S. dell’iOS Developer Program e la modifica della policy di garanzia dell’iPhone in Europa sono due misure ritenute sufficienti dalla Commissione per porre termine alle indagini.
Il blocco ai compilatori di terze parti era un aspetto che aveva attirato l’attenzione anche della Federal Trade Commission americana, prima ancora che della Commissione Europea. A differenza dell’omologo statunitense, l’organo di vigilanza Europeo ha ritenuto sufficienti le modifiche introdotte recentemente da Apple.
La questione della policy sulla garanzia dell’iPhone era invece un problema prettamente europeo. Prima della modifica apportata da Apple al proprio regolamento sulla copertura in garanzia, gli acquirenti potevano richiedere assistenza per il proprio iPhone solamente nel paese in cui il dispositivo era stato acquistato (a differenza di quanto già accadeva per i computer). Il regolamento è stato rettificato in modo da prevedere la fornitura di assistenza transnazionale, come da pressioni della Commissione.
La policy precedente andava contro le norme che prevedono la libera circolazione delle persone e delle merci all’interno dei Paesi del Mercato Unico dell’Unione e il timore della Commissione era che le restrizioni in atto potessero provocare alla lunga un poco salubre partizionamento del mercato interno europeo.
Il Commissario Almunia ha espresso soddisfazione per l’efficacia delle indagini preliminari:
“La risposta di Apple alle nostre indagini preliminari dimostra che la Commissione può utilizzare le regole sulla concorrenza per ottenere risultati in tempi rapidi sul mercato, con evidente beneficio per i consumatori, senza che vi sia bisogno di avviare procedimenti formali”.
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Ottimo passo in avanti, anche se Apple avrebbe potuto pensarci prima senza dover far intervenire la commissione europea con la minaccia di un procedimento formale...
@ aletorinese:
Concordo in pieno.
io continuo a ritenere che è assurdo che se una compagnia ritiene di far scrivere i programmi per la SUA piattaforma con un solo linguaggio, debba essere messa sotto inchiesta.
E' libertà di mercato, i prodotti sono suoi e se vuole fare così non vedo che male ci sia.
L'inchiesta avrebbe portato a un buco nell'acqua. Siccome sono coerente continuo a ritenere che quella specifica inchiesta era una cosa assurda. L'altra sicuramente molto più fondata.
@ rogerdodger:
perchè sei prevenuto come al solito...se nella tua piattaforma crei un mercato con delle regole, poi le cambi a tuo piacimento e favore, tagliando fuori chi prima faceva parte di tale mercato( che comodamente poteva scrivere le sue app multipiattaforma, che poi è questo che ad apple non andava)...questo lede il libero mercato dei vari sviluppatori sulla tua piattaforma...
poi chissà perchè alla fine apple ha ceduto, forse sapeva di essere nel torto? perchè quando vuole se ne infischia delle indagini e va avanti nei vari procedimenti