C’era tempo fino al 30 settembre per presentare una risposta alla corte sul caso Psystar da parte di Apple. E puntuale la risposta arriva. Nelle puntate precedenti: Apple in luglio ha denunciato Psystar, l’azienda della Florida che vende personal computer con OS X preinstallato. A fine agosto, con una mossa piuttosto azzardata, Psystar ha controdenunciato Apple accusando l’azienda di Cupertino di aver creato un monopolio e di aver deliberatamente violato alcune leggi antitrust con la propria pretesa di non dare in licenza Mac OS X ad altri produttori di hardware. Adesso Apple chiede al giudice William Alsup che la controdenuncia di Psystar venga lasciata cadere in occasione della prima udienza, fissata per il 6 novembre, perché lacunosa ed infondata.
Nel documento di 23 pagine depositato presso la corte, Apple spiega chiaramente perché la controaccusa di Psystar non debba essere accolta:
L’accusato Psystar Corporation sta violando deliberatamente il copyright e i trademarks di Apple, inducendo altri a farlo. […] In un chiaro tentativo di sviare l’attenzione dalle proprie azioni illegali, Psystar sostiene controaccuse profondamente lacunose chiamando in causa le leggi antitrust e pensate appositamente perché la Corte costringa Apple a licenziare il proprio software a Psystar, un diretto concorrente. La Corte deve rigettare gli sforzi di Psystar, finalizzati a giustificare la propria violazione di copyright, e archiviare la causa con pregiudiziale. Ignorando principi fondamentali delle leggi antitrust, e le realtà di mercato, Psystar sostiene che Apple abbia illegalmente monopolizzato un presunto mercato che consisterebbe di un unico prodotto, il computer Macintosh®.
La tesi di Apple è semplice e precisa: Psystar sta solo tentando di intorbidire le acque e vorrebbe riuscire ad ottenere una licenza per Mac OS X attraverso uno stratagemma legale che non regge. Le leggi antitrust si applicano a mercati reali, dove i competitors offrono gli stessi prodotti. Apple offre ai propri utenti il Mac, ovvero una soluzione hardware e software integrata che non ha concorrenti diretti nel presunto mercato -inesistente- indicato da Psystar, e che non viola alcuna legge antitrust nel vero mercato in cui concorre, quello più ampio dei personal computer.
Aspettiamo il 6 novembre per scoprire che cosa deciderà la corte. Come abbiamo ripetuto già più volte in passato, questa causa è particolarmente importante. Apple non dovrebbe avere grossi problemi a vincere, dato che la posizione di Psystar ha oggettivamente ha violato il copyright distribuendo aggiornamenti modificati di Mac OS X e non è dunque nella migliore delle posizioni per lanciare una controaccusa. In ogni caso in ballo c’è nientemeno che la licenza di Mac OS X a produttori esterni ad Apple. Ricorderete che questa fu una delle peggiori scelte della Apple pre-Jobs degli anni novanta e che fu uno degli innumerevoli fattori che portarono l’azienda sull’orlo del collasso.
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