“Poiché Mr. Papermaster è stato istruito continuativamente circa alcuni dei segreti di IBM più sensibili e strettamente riservati,” scrive il giudice Karas “non è difficile per la Corte riconoscere che il querelante abbia adempiuto il proprio dovere di dimostrare la plausibilità di un danno irreparabile”.
Ovvero: siccome Papermaster ha avuto accesso alle tecnologie e ai segreti industriali di IBM in virtù della propria posizione all’interno della azienda, ora, trasferendo il proprio know-how al servizio di Apple rischierebbe di avvantaggiare anche involontariamente il trasferimento di tali conoscenze, danneggiando in questo modo Big Blue.
Per il giudice, si legge sempre nelle motivazioni, questo ragionamento è valido anche se Papermaster alla Apple non si occuperà di chip, l’ambito del suo precedente impiego presso l’azienda di Armonk, New York:
“E’ probabile che Mr. Papermaster inevitabilmente pescherà dal proprio bagaglio d’esperienza sui microprocessori e sull’architettura “Power”, che ha maturato negli anni passati presso IBM[…]. In effetti ogni obiezione circa il fatto che egli userà mere capacità ingegneristiche è contraddetta dall’interesse particolare di Apple per le conoscenze approfondite di Papermaster nell’ambito dei semiconduttori e del design di microprocessori”
In ogni caso il giudice ha reso noto che per il processo è stata richiesta la procedura più rapida possibile in modo che si possa procedere ad una decisione in tempi rapidi. Tale scelta tiene conto della situazione spiacevole in cui viene a trovarsi Papermaster, impossibilitato ad essere assunto da Apple ma ormai troppo compromesso con IBM perché possa tornare al proprio impiego precedente.
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