Nell’ambito dell’indagine sul prototipo di iPhone smarrito da un ingegnere Apple e rivenduto a Gizmodo, la polizia ha iniziato ad analizzare i dispositivi sequestrati qualche tempo fa a Jason Chen, l’editor di Gawker che avrebbe materialmente contrattato con Brian Hogan e acquistato da lui il prototipo di iPhone 4G.
Cnet ha ricevuto maggiori informazioni da Stephen Wagstaffe, il sostituto procuratore distrettuale della contea di San Mateo, e riporta che il tribunale ha provveduto alla designazione di uno “special master”, una sorta di perito esterno, non pagato e totalmente indipendente, che provvederà alla disamina del materiale sequestrato e dovrà recuperare solamente le informazioni utili ai fini dell’inchiesta.
I beni di Jason Chen non erano ancora stati analizzati perché i legali dell’editor avevano obiettato in merito al sequestro chiamando in causa le “leggi scudo”, particolari norme giuridiche dell’ordinamento statunitense che permettono ai giornalisti di proteggere le proprie fonti anche qualora esse avessero commesso un crimine. Nel caso particolare la situazione è controversa, perché a commettere il reato potrebbe essere stato lo stesso Chen per conto di Gawker. Gli inquirenti non hanno però ancora mosso alcuna accusa contro di lui e per poter decidere se procedere nei confronti del giornalista hanno necessità che vengano analizzati i beni sequestrati.
La situazione si è sbloccata grazie ad un accordo fra il legale di Chen e gli inquirenti che ha portato, appunto, alla nomina di uno “special master” (non se ne conosce l’identità, qualcuno dice che potrebbe essere la scientifica dell’FBI a Menlo Park) che provvederà alla perquisizione dei dispositivi del giornalista.
Quando il perito speciale avrà collezionato le informazioni che ritiene rilevanti ai fini del caso, le invierà al giudice, che a sua volta sentirà le parti e ne ascolterà le obiezioni. Una volta effettuato questo passo il giudice deciderà quali informazioni passare al procuratore distrettuale per il prosieguo dell’indagine. Potrebbero essere necessari almeno due mesi perché questa fase possa concludersi.
Durante l’intervista alla D8 Conference Steve Jobs ha parlato anche del prototipo di iPhone comprato da Gizmodo, dichiarando che “non lascerà perdere”, nonostante gli sia stato consigliato di farlo, perché lasciar perdere non è nella sua indole e contraddirebbe alcuni dei valori fondamentali di Apple. L’iCeo ha anche suggerito che quella di Gizmodo è stata una vera e propria estorsione, presumibilmente riferendosi al fatto che la testata del gruppo Gawker ha acconsentito a restituire il dispositivo al legittimo proprietario (ovvero Apple) solo in cambio di una conferma scritta della autenticità del prototipo.