Nuovo sviluppo nel caso del manager Apple Paul Devine arrestato con l’accusa di frode telematica e riciclaggio di denaro che vendeva informazioni riservate sui futuri prodotti ad aziende cinesi fornitrici dell’azienda di Cupertino.
Devine, tutt’ora in carcere, si è offerto di pagare la cauzione di circa 612.000 dollari che lo potrebbe far uscire. Il manager sostiene di poter raccogliere la somma attingendo a dei conti esteri di sua proprietà in cui, è lecito supporre, potrebbe aver depositato almeno una parte del denaro ottenuto grazie ai propri loschi traffici.
UPDATE: ieri pomeriggio (notte da noi) il giudice Howard Lloyd del Tribunale di San José ha stabilito che Devine Possa essere rilasciato una presentata ufficilamente alla Corte l’ipoteca sulla casa della madre del Manager ex-Apple (440.000 dollari il valore dell’immobile).
Al momento non è ben chiaro che fine abbia fatto il complice di Devine, tale Andrew Ang, cognato di un dirigente dimissionario della JLJ Holdings, azienda coinvolta nelle indagini. BusinessWeek, che ha recuperato i più recenti documenti processuali in cui si parla proprio della volontà da parte del manager di saldare la cauzione, non lo cita in alcun modo.
Più di 300.000 dollari che il manager dovrebbe rimpatriare dalla Corea del Sud non potranno probabilmente arrivare a breve negli USA per via di alcune leggi locali sui movimenti bancari. Probabile addirittura che non possano essere trasferiti del tutto.
Nonostante Devine non abbia ancora ammesso la propria colpevolezza, il manager ha però deciso di parlare con gli inquirenti mantenendo la segretezza sulle informazioni riservate di cui è a conoscenza. Posizione curiosa per chi, fino a non più di un mese fa, si faceva pagare profumatamente in cambio di quegli stessi segreti industriali. Devine e il suo complice avrebbero accumulato più di un milione di dollari grazie ai loro traffici.
mi sembra un’ottima scelta quella del giudice!