iPhone miete ancora vittime a anni di distanza. BlackBerry, dopo avere annunciato di essersi completamente convertita al settore business, ha ora accompagnato alla porta il CEO Thorsten Heins, e si prepara a cambiare ulteriormente i suoi progetti per il futuro.
La compagnia Canadese ha fatto un passo indietro, togliendosi dal mercato azionario, e riceverà un miliardo di dollari da un gruppo (molto piccolo) di investitori, tra cui Fairfax Capital, che per qualche tempo si era ipotizzato avrebbe potuto acquisire la compagnia.
Insieme al finanziamento, l’amministratore delegato Thorsten Heins rassegnerà le dimissioni per la sua posizione di direttore del consiglio di amministrazione. Sarà John S. Chen, che ha lavorato nella silicon Valley dal 1998 per Sybase, a prendere il posto di Heins, come CEO ad interim.
La cifra precisa del finanziamento non è ancora stata decisa, ma se dovesse arrivare a 1,25 miliardi di dollari, rappresenterebbe circa il 20% di tutta la compagnia attualmente esistente.
C’è stato un tempo in cui BlackBerry dominava il mercato degli smartphone. Dai suoi telefoni era possibile inviare e ricevere messaggi tramite BlackBerry Messenger con tutti gli altri utenti BlackBerry, mentre le sue tastiere fisiche hanno rappresentato per anni il modo perferito dai businessman di tutto il mondo per scrivere mail in mobilità.
Oggi è rimasto poco di quella che una volta si chiamava Research in Motion, che non è ironicamente riuscita a muoversi in maniera sufficientemente rapida per fare concorrenza a Apple e Google, che in pochi anni sono entrate nel mercato e lo hanno assediato, controllandolo completamente.
Con un’ultima mossa, BlackBerry aveva cercato di rilanciare la propria immagine tramite BlackBerry 10 e i due dispositivi della serie 10, che si sono rivelati fallimentari. Da qualche settimana, su App Store, è anche disponibile BlackBerry Messenger. Ma è difficile non credere che anche questa volta RIM sia arrivata in ritardo.
Il fiorente mercato della comunicazione immediata tramite messaggi, oggi occupato da applicazioni come WhatsApp e da servizi come Hangouts e iMessage, avrebbe rappresentato una grande occasione per BlackBerry, che partiva dall’utilizzato e brillante BlackBerry Messenger. Se solo non fossero serviti sette anni per sviluppare una app compatibile con altre piattaforme, le cose potrebbero essere andate diversamente.
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Mi sembra un po’ forzato dire che è l’iPhone ad avere influito sui fallimenti di RIM.
E’ vero che è stato cambiato il modo di percepire gli smartphone, ma è altrettanto vero che l’azienda canadese è stata vittima di se stessa e di scelte tali da voler dare un colpo al cerchio ed uno alla botte per attirare anche altre utenze, senza però fidelizzare realmente l’ambito business o intraprendere una strada ben specifica.
Far sì che la rete BIS o BES vadano a morire non fa venir voglia di spendere 600€ per uno Z10 o 400 per un Q5 (cellulari non proprio esaltanti), come di sicuro non aiuta lo stato economico attuale o l’essere arrivati ad un punto tale dove non esiste più il sistema operativo X maggiormente efficace rispetto al SO Y.
Penso che RIM avrebbe ancora una opportunità se riuscisse ad emergere sul fronte hardware – perché comunque BB10 non è da buttar via, anzi – e fornire un ecosistema app interessante alla stregua di WP8, ma allo stato attuale è abbastanza lontana da tutto ciò.