Se ne parlava da tempo, ma il Walll Street Journal conferma solo ora che Apple ha finalmente deciso di abbandonare Samsung per la produzione dei suoi processori AX. A partire dal prossimo anno sarà TSMC a fornire Cupertino dei chip necessari al funzionamento di iPhone, iPad, iPod touch e Apple TV.
Il contratto con la Taiwan Semiconductor Manifacturing sarebbe già firmato, e stando a quanto scrive il celebre giornale, i primi processori AX prodotti da TSMC finiranno negli iDevice che Apple lancerà nel 2014. L’articolo conferma una storia precedentemente pubblicata dal Digitimes sulla questione.
Questo mese, dopo anni di rinvii dovuti a problemi tecnici, Apple ha finalmente firmato il contratto con Taiwan Semicondutor Manifacturing Co. per produrre alcuni chip a partire dal 2014, stando a un dirigente di TSMC. Il processo produttivo è stato ottimizzato per soddisfare gli standard in termini di velocità ed efficienza energetica richiesti da Apple, hanno spiegato portavoci di TSMC.
Pare che Apple e TSMC stessero cercando di collaborare dal 2010, e le prime notizie dell’epoca indicavano il 2011 come possibile anno per l’inizio della produzione di chip da parte dei taiwanesi. I primi chip di TSMC sararanno invece prodotti all’inizio del prossimo anno con la tecnologia a 20nm, che permetterà di produrre processori ancora più piccoli e più efficienti in termini energetici rispetto a quelli visti fino ad ora.
Pare che Apple si fosse anche offerta di finanziare TSMC o di richiedere l’apertura di un nuovo stabilimento dedicato solo alla produzione di chip AX. TSMC ha però rifiutato, ritenendo opportuno mantenere la libertà e la flessibilità che la compagnia ha potuto vantare fino ad oggi.
La ragione della transizione da Samsung a TSMC è chiara. La compagnia coreana è diventata il principale concorrente di Apple nel settore mobile. Non stupisce che ad Apple non andasse a genio l’idea che ogni iPhone venduto finanzi in parte anche Samsung.
Nel 2008 Apple ha cominciato a cambiare fornitori di memorie flash, diminuendo i suoi ordini presso Samsung. Nel 2010 ha iniziato a fare scaricare parte della produzione dei suoi display da altre compagnie (Sharp e Toshiba, principalmente) e benché la produzione di alcune componenti rimanga ancora in mano a Samsung (come il Retina Display delle ultime generazioni di iPad), la compagnia coreana sta lentamente perdendo un cliente da 10 miliardi di dollari l’anno.
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