Il produttore di chip per smartphone e dispositivi mobili ARM potrebbe aver siglato un nuovo accordo di fornitura con Apple. Secondo quanto affermato dal CEO di ARM, l’azienda ha firmato un nuovo accordo per la cessione di una “architectural license” ad una società OEM leader nel settore della produzione di dispositivi portatili. La “licenza architetturale“, se ci concedete la traduzione, consente al licenziatario di utilizzare i core prodotti da ARM per integrarli in soluzioni più complesse o riprogettate.
ARM è l’azienda che progetta e produce il core del chip attualmente presente su iPhone e iPod Touch in collaborazione con Samsung, NXP, Marvell e Infineon. L’azienda licenziataria di cui parla il CEO di ARM potrebbe essere Apple perché sembra essere l’unica fra i produttori di “handset fatti e finiti” veramente interessata ad avere un controllo completo della componentistica che si nasconde sotto il cofano dei propri dispositivi.
Le altre aziende che hanno stipulato un simile accordo con la ARM, a parte Samsung, sono tutte produttrici di chip che non producono direttamente dispositivi mobili ma forniscono le proprie soluzioni tecnologiche ad aziende terze.
Anche l’acquisizione di P.A. Semi potrebbe inserirsi perfettamente in questo puzzle: Apple ottiene in concessione da ARM l’architettura dei chip che in un prossimo futuro verranno implementati su iPhone, iPod o magari sul fantomatico iTablet, e la squadra degli ingegneri della fu P.A. Semi si mettono al lavoro per creare componenti originali a partire dall’architettura fornita da ARM. In questo modo Apple potrebbe garantirsi il necessario “divario tecnologico” utile a distanziare la concorrenza, ancorata su soluzioni componentistiche non troppo differenti fra loro.
Una simile ipotesi, seppur con qualche dettaglio in meno e con una parvenza minore di “ufficialità”, è stata avanzata anche per quanto riguarda i chipset dei nuovi MacBook, il cui rinnovamento è atteso per la fine di settembre. Secondo quanto riportato da AppleInsider i nuovi laptop di Cupertino potrebbero montare un chipset differente dal nuovo Intel Montevina, che non ha nemmeno un mese di vita, pur senza abbandonare le CPU del gigante di Santa Clara. Le aziende candidate a fornire questa soluzione alternativa sono VIA, AMD, o, ancor più probabilmente, NVIDIA.
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ARM non produce nulla di fisico. I chip sono prodotti tutti in maniera indipendente dai “licenziatari” (che sono Samsung, Texas Instruments, Infineon, NXP, Marvel, Quallcom, P.A. Semi ed altri…).
Se ARM producesse processori che poi venissero integrati all’interno di altri prodotti, il mondo dei cellulari avrebbe, finalmente, l’unificazione delle piattaforme, con tanti vantaggi per gli sviluppatori di Sistemi Operativi (e, di conseguenza, per la felicita’ degli Utenti finali).
Ragazzi, e’ importante informarsi bene su queste cose prima di scrivere. Lo fate sempre, quindi non deludeteci ;)
Non mi pare infatti che abbiamo parlato di produzione fisica da parte di ARM, ma di architectural license. Se è per quello anche la P.A. Semi progettava i chip e non li realizzava (in parte lo faceva la Texas Instrument) ;-)
Oddio:
A me pare che voi diciate proprio “produce”. No?
Ma comunque e’ importante che si sia chiarito il punto! ;)
Hai ragione ;-) da quel punto si poteva capire male, e quindi grazie per avercelo fatto notare. Ora correggo. Ci fa sempre piacere avere dei lettori attenti, precisi e costruttivi come te ;-)
Ti spiego anche la fonte dell’errore: “progetta e produce in collaborazione con”. Io avevo sottinteso che la collaborazione riguardasse anche la produzione fisica, ma effettivamente poteva non capirsi. ;-)
Grazie!