Torniamo sulla neverending story tra Apple e Samsung. Il prossimo 31 Marzo, infatti, comincerà un nuovo processo che riguarderà alcuni recenti prodotti delle due aziende, come iPhone 5 e Galaxy S III. Due anni fa, nel 2012, Apple risultava vincitrice nel processo di allora, e si portava a casa quasi un miliardo di dollari di danni (no, non in camion pieni di monetine) da parte di Samsung. Secondo alcuni documenti emersi di recente, nel processo di fine mese Apple avanzerà a Samsung una nuova richiesta di danni, questa volta continuativa, che riguarderà ogni singolo tablet e smartphone venduto (quelli interessati dalle infrazioni dei brevetti, chiaramente) dalla multinazionale di Seoul.
Si tratta della somma di 40 dollari per ogni unità venduta, che Samsung dovrebbe pagare per aver infranto cinque brevetti (relativi, pare, a diverse caratteristiche come il sistema dei numeri che diventano collegamenti ipertestuali, feature riguardanti la ricerca, la sincronizzazione dei dati, lo slide-to-unlock e il sistema di completamento automatico).
Ma Samsung, ovviamente, non ci sta. “L’unica ragione per cui Apple sta portando questa mozione in tribunale è perché i dati delle licenze sono completamente incompatibili con l’idea che qualcuno debba pagare 40$ ad unità per cinque brevetti”, ha affermato Scott Watson, legale di Samsung. “Ad Apple non dovrebbe essere permesso di buttar fuori numeri così elevati, e poi sedersi e aspettare, mentre noi abbiamo le mani legate e non possiamo neppure provare alla giuria che si tratta di un procedimento del tutto sproporzionato in confronto a quello che accade attualmente sul mercato”.
Si tratta sicuramente di una somma piuttosto ingente; così tanto che anche diversi osservatori hanno trovato piuttosto strano anche solo il fatto che il giudice Koh abbia permesso a una tesi del genere di arrivare in tribunale.
Comunque vadano le cose, ad ogni modo, qualcosa ci dice che non vedremo presto la fine di questa lunghissima diatriba tra le due multinazionali.
Ma ormai ci siamo abituati.
Tenete d’occhio The Apple Lounge per scoprire tutti i futuri risvolti.
via | Ars Technica