I CEO di Apple e Samsung si incontreranno oggi, lunedì 21 maggio 2012, e domani presso un tribunale di San Francisco per discutere di un possibile accordo che risolva il nodo della causa californiana sulla reciproca violazione dei brevetti e di conseguenza possa apporre la parola fine ad una lunga battaglia legale globale che ha avuto ramificazioni praticamente tutti i continenti tranne l’Africa.
Si tratta dell’incontro che il giudice Lucy Koh, che presiede la corte dell’eventuale processo, aveva imposto qualche tempo fa per evitare, come suggerito dalle norme statunitensi, affinché le parti in causa tentassero la via del patteggiamento preventivo.
Le probabilità che Tim Cook e il CEO di Samsung Choi Gee-sung raggiungano un accordo fra oggi e domani sono scarse, ma secondo JK Shin, responsabile della divisione Mobile di Samsung, una delle possibili proposte sul tavolo sarà un accordo di licenza incrociata dei brevetti in questione.
E’ bene ricordare che le due compagnie, Apple in primis, non sono le promotrici di questo incontro, ma non hanno potuto dire di no alla proposta avanzata dal giudice Koh. Rifiutare almeno il tentativo di un accordo sarebbe stato certamente poco producente e avrebbe fornito all’avversario un pretesto per denunciare la scarsa attitudine a collaborare della parte avversa.
Nessuna illusione di un finale anticipato e condito di rispettiva accondiscendenza, dunque. Nonostante Tim Cook abbia più volte reiterato che la sua indole non è quella di portare all’eccesso lo scontro legale ma piuttosto quella di non escludere possibili accordi, il CEO di Apple non avrà certo intenzione di accettare patteggiamenti che non siano favorevoli all’azienda. Per questo il cross licensing avanzato come possibile soluzione da parte di JK Shin, intervistato da Reuters prima dell’imbarco sull’aereo per San Francisco, appare assai poco probabile.
La linea ufficiale di Apple, che i PR continuano a riproporre come unico commento alle richieste dei cronisti, è sempre la solita: l’azienda ha il diritto e il dovere di difendersi dal chi copia spudoratamente i suoi prodotti. Parole nelle quali è facile leggere un duro giudizio sull’operato di Samsung.
Vedremo cosa verrà fuori da questa due giorni di San Francisco, ma prepariamoci piuttosto alle udienze del processo vero e proprio che con ogni probabilità inizieranno a luglio.