Apple accusata di violazione di brevetto da St. Clair IPC

stclair-apple

A quanto pare, Apple sta attraversando un periodo un po’ buio per quanto riguarda il tema brevetti; prima è stato il turno di Opti che ha accusato Apple di aver violato un brevetto di loro proprietà riguardante la tecnologia “pre-snoop”, che è costato all’azienda di Jobs un risarcimento di 21,7 milioni di dollari, ed ora a farsi avanti è St. Clair Intellectual Property Consultants.

L’accusa mossa da St. Clair (che ha intentato una causa contro Apple) è relativa alla violazione di quattro diversi brevetti (i 459, 219, 010 e 899 tutti di proprietà di St. Clair) che riguardano la fotocamera dell’iPhone.

Il St. Clair Intellectual Property Consultants non è nuovo alle cause legali intentate contro le grandi aziende; nel 2001, infatti, ha fatto causa a Sony con le stesse accuse mosse contro Apple e l’ha spuntata aggiudicandosi un risarcimento di circa 25 milioni di dollari. Nel 2003, in un’azione legale contro Canon, St. Clair è stata risarcita con una cifra di più di 30 milioni di dollari.

Come se non bastasse, l’azienda ha citato in giudizio decine di altre aziende (principalmente produttori di fotocamere), tra cui: Fuji, Kyocera, Minolta, Nikon, Olympus e Casio. Per non farsi mancare nulla, sono state tirate in ballo anche altre aziende (tra cui molte operanti nel settore della telefonia mobile che hanno installato fotocamere sui propri dispositivi) come Samsung, Panasonic, Nokia, HP, Kodak, LG, Motorola, RIM e Palm, e ora Apple.

Molte delle aziende che il St. Clair IPC ha citato in giudizio, se la sono cavata stipulando accordi di licenza con la stessa St. Clair.

Se non fosse per l’esito positivo con cui si sono concluse diverse azioni legali intentate da St. Clair, potremmo pensare che il St. Clair IPC sia l’ennesima realtà che tenta di accusare le aziende che operano nel settore informatico avanzando pretese su brevetti generici e facilmente violabili; ma se Sony e Canon hanno dovuto cedere alle sue richieste, che sorte toccherà ad Apple?

[Via|loopinsight]

5 commenti su “Apple accusata di violazione di brevetto da St. Clair IPC”

  1. Non mi hanno mai convinto questo genenre di cose…. Cioè, su tutta quella marea di aziende (tutte di dimensioni più che grandi), NESSUNO si è mai accorto, tramite i loro legali o chi per loro, di violare un brevetto? Mi sembra altamente improbabile, se non impossibile, una circostanza del genere..

    Mi sembra il classico caso dove l’azienda misconosciuta, per guadagnare un pò di notorietà (e anche una somma considerevole, in caso di successo nella causa), cita in giudizio aziende di dimensioni infinitamente più grandi, sulla base di brevetti su “invenzioni” abbastanza vaghe, nella speranza di vincere almeno con una di queste aziende, il che basterebbe per portarsi a casa qualche milione di dollari.. (Qualcuno ha detto Psystar?)

    P.S. non conosco perfettamente la vicenda.. Quindi potrei aver avuto delle impressioni sbagliate..

    Rispondi
  2. Scusate questo OT

    ma i link che postate in questo sito riguardo l’apple store ed affini sono quelli ufficiali o no??

    Perchè ho provato ad aprire il sito direttamente dal vostro link e contemporaneamente lo store dal sito ufficiale Apple ed i due siti non sono perfettamente uguali !!!!

    Cos’è phishing o cosa?

    Urge una spiegazione!!!

    Rispondi
  3. motivo x cui apple brevetta qualsiasi cosa che gli capita a tiro. i brevetti si pagano. probabilmente per risparmiare qualche milione di dollaro in licenze cercano di aggirare il problema.. poi ci rimettono qualche decina di milioncini. si prendono accordi con gli avvocati e tutto torna come prima.

    le multinazionali agiscono in modo prepotente, perciò spesso vengono portate in tribunale. sono cose all’ordine del giorno per loro.. come Microsoft che ogni anno viene multata dalla comunità europea.

    aziende che hanno successo diventano scomode… oppure esagerano un pochetto..

    Rispondi
  4. ANDre1 dice:

    Non mi hanno mai convinto questo genenre di cose…. Cioè, su tutta quella marea di aziende (tutte di dimensioni più che grandi), NESSUNO si è mai accorto, tramite i loro legali o chi per loro, di violare un brevetto? Mi sembra altamente improbabile, se non impossibile, una circostanza del genere..
    Mi sembra il classico caso dove l’azienda misconosciuta, per guadagnare un pò di notorietà (e anche una somma considerevole, in caso di successo nella causa), cita in giudizio aziende di dimensioni infinitamente più grandi, sulla base di brevetti su “invenzioni” abbastanza vaghe, nella speranza di vincere almeno con una di queste aziende, il che basterebbe per portarsi a casa qualche milione di dollari.. (Qualcuno ha detto Psystar?)
    P.S. non conosco perfettamente la vicenda.. Quindi potrei aver avuto delle impressioni sbagliate..

    Giusto per capire: se è Apple a citare in giudizio qualcuno va bene, mentre se è citata da un’azienda “sconosciuta” va male?
    Secondo me, il tuo intervento è concettualmente sbagliato: o si abolisce in toto il sistema dei brevetti, oppure ne si accettano le conseguenze al 101%.

    Ovviamente, il tutto è IMHO.

    Rispondi
  5. Gianluca dice:

    Giusto per capire: se è Apple a citare in giudizio qualcuno va bene, mentre se è citata da un’azienda “sconosciuta” va male?
    Secondo me, il tuo intervento è concettualmente sbagliato: o si abolisce in toto il sistema dei brevetti, oppure ne si accettano le conseguenze al 101%.
    Ovviamente, il tutto è IMHO.

    Non ho detto questo.. Mi sembra solo strano che nessuno si sia accorto del brevetto infranto.. E non credo siano tutte aziende di sprovveduti…

    Rispondi

Lascia un commento