In questi giorni c’è stata parecchia tensione tra due colossi come Apple e Spotify. Tutto nasce dalla decisione del colosso di Cupertino di bloccare un aggiornamento piuttosto importante per la popolare applicazione, dalla quale è nata poi una presa di posizione dei vertici di quest’ultima. Una questione puramente di carattere economico, come potrete facilmente intuire da quanto stiamo per riportarvi oggi.
A chiarire la vicenda, più in particolare, ci ha pensato Bruce Sewell, responsabile capo del team di legali Apple, le cui dichiarazioni non lasciano spazio a dubbi:
“Poco dopo che Spotify ha presentato la sua app il 26 maggio, il nostro team ha individuato una serie di problemi, come ad esempio l’assenza della funzione di acquisto in-app degli abbonamenti, rimossa completamente da Spotify. Questa mossa era finalizzata chiaramente ad aggirare le regole di acquisto in-app di Apple: non solo Spotify voleva evitare di pagare Apple per le quote previste, ma voleva inviare e-mail ai suoi clienti per invitarli ad iscriversi al servizio tramite sito e non tramite app. Anche questa è una chiara violazione dei termini che tutti gli sviluppatori accettano per poter entrare nell’App Store.
Il problema è tutto qui. Con questo aggiornamento, alla prima apertura l’utente avrebbe ricevuto un’e-mail con questo invito ad abbonarsi tramite sito web, visto che nell’app non era più possibile farlo. Abbiamo spiegato questi motivi a Spotify, visto che si tratta di chiare violazioni al nostro regolamento”.
Insomma, non una chiusura definitiva da parte di Apple, ma è chiaro allo stesso tempo che con questi presupposti ad oggi sia impossibile trovare un accordo tra le parti. Arriverà da Spotify un passo indietro su una delicata questione?