Apple rimuove Secret perché viola la costituzione brasiliana

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Secret è la nuova applicazione con cui condividere segreti in modo anonimo con le proprie cerchie di amici e conoscenti. Un software interessante che ha riscosso velocemente grande successo, ma che ora rischia di scomparire per le problematiche che comporta.

La vicenda ha inizio in Brasile, ma non è improbabile che possa estendersi anche ad altri Paesi nel corso delle prossime settimane.
Paulo Cesar de Carvahlo è infatti il giudice della corte civile di Victoria che ha imposto ad Apple, Google e Microsoft di rimuovere dai loro store virtuali l’applicazione Secret (e l’analogo Cryptic per Windows Phone) entro un termine fisso, pena il pagamento di una multa di 20000 real brasiliani (circa 6600 euro) per ogni giorno ulteriore di presenza online.

La questione è molto delicata: Apple ha l’obbligo di rispettare le leggi dei Paesi in cui offre servizi, compresi i software venduti nel suo App Store. Nel caso specifico, Secret violerebbe la costituzione federale brasiliana, che proibisce la libertà d’espressione anonima col suo articolo cinque (testualmente: l’espressione di pensiero è libera, l’anonimato proibito).

Ad avviare l’inchiesta su Secret è stato il pubblico ministero Marcelo Zenkner, affermando che un’applicazione del genere è pericolosa non solo perché viola la legge, ma perché permette di scatenare gli istinti peggiori del cyber-bullying. Un esempio addotto era relativo alla foto di un cittadino nudo con annesso riferimento alla sua sieropositività da HIV pubblicata anonimamente su Secret.

La questione diventa interessante perché potrebbe vedere per la prima volta l’applicazione del “kill switch“, meccanismo interno con cui l’azienda può revocare autorizzazioni agli sviluppatori e disattivare applicazioni esterne installate sui dispositivi iOS. Fino a questo momento Apple si è sempre limitata a cancellare l’applicazine dallo Store, lasciandone le certificazioni online; adesso, col rischio di essere condotta in tribunale per causa di Secret, vedremo se la politica aziendale cambierà.

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