ResearchKit è il Kit di sviluppo presentato da Apple lo scorso mese, durante l’evento di lancio di Apple Watch, con il quale gli sviluppatori e i centri di ricerca possono creare applicazioni che permettono agli utenti di prendere parte a test clinici su larga scala. Apple starebbe progettando di fare un ulteriore passo avanti con ResearchKit, introducendo anche la possibilità di eseguire tramite una app il test del proprio DNA.
I partecipanti ai primi due studi di questo genere dovranno inviare campioni del loro DNA ai centri addetti alla ricerca. I dati saranno quindi mantenuti su un database nella nuvola dai ricercatori, mentre alcuni risultati saranno condivisi con le persone che hanno donato il proprio DNA sui loro iPhone. Una delle fonti di MIT Technology Review, che ha pubblicato l’articolo, ha fatto sapere che Apple spera di poter permettere la condivisione dei dati legati al DNA anche con altri gruppi di ricerca esterni.
Apple starebbe facendo di tutto per presentare questo progetto in tempo per la Worldwide Developer Conference, che si dovrebbe tenere il prossimo 8 giugno a San Francisco. Le fonti, però, spiegano che il progetto potrebbe essere cancellato o ritardato in qualsiasi momento.
Uno degli studi dovrebbe essere eseguito dalla University of California San Francisco, e dovrebbe esaminare le cause delle nascite premature in relazione ai fattori genetici e agli altri dati salvati sugli iPhone degli utenti che accetteranno di prendere parte alla ricerca. L’altro studio dovrebbe essere invece gestito dal Mount Sinai Hospital di New York.
Le persone che prenderanno parte al progetto dovranno inviare un campione del proprio DNA (attraverso un tampone di saliva, ad esempio) ad un laboratorio autorizzato da Apple. I primi laboratori autorizzati sembra saranno proprio quelli di Mount Sinai e UCSF. Invece di sequenziare l’intero genoma inviato, i laboratori si concentreranno solo sui geni associati all’ambito della ricerca.