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Apple vince: Psystar ha violato il copyright di Mac OS X

Lo scorso venerdì 13 novembre il giudice William Alsup, in nome del Tribunale della California del Nord, ha deciso di accettare la richiesta di Summary Judgment depositata un mese fa da Apple e di respingere la medesima richiesta contestualmente depositata da Psystar. In soldoni significa, come spiega Groklaw, che Psystar è fritta. In sostanza la decisione del giudice agisce sul nucleo del procedimento: Psystar, nel produrre e commercializzare i propri PC cloni, ha infranto le leggi sul copyright e il DMCA (Digital Millennium Copyright Act).

Rimangono ancora aperte alcune parti del caso, relative a infrazioni minori denunciate da Apple per le quali probabilmente si andrà comunque a processo (a meno che Psystar non decida di patteggiare su quei fronti). Si può però già dire che Apple ha vinto la causa per il semplice fatto che la base su cui Psystar aveva basato la propria difesa è crollata del tutto. Apple non ha abusato della propria posizione e Psystar non aveva il diritto di vendere cloni.

Nell’ordinamento giudiziario statunitense il Summary Judgement consente di richiedere un giudizio anticipato che possa accorciare i tempi del procedimento ed evitare che si vada a processo se la Corte, preso atto di quanto dibattuto fino a quel momento e su mozione di una o di entrambe le parti, ritiene di poter già sentenziare. E’ quello che è avvenuto in questo caso. Il giudice Alsup, senza aspettare il processo del gennaio 2010, ha ritenuto che vi fosse la possibilità di giudicare in merito, dando di fatto ragione ad Apple sulla questione nodale del dibattimento e dando torto a Psystar, bollando come infondata la controdenuncia del produttore di cloni che seguì alla citazione originaria depositata da Apple.

E’ stato inoltre appurato che (diversamente da quanto si era capito finora) Psystar non ha utilizzato una copia originale di Mac OS X  per ogni clone prodotto. Secondo quanto si legge nel documento della corte il produttore di cloni avrebbe utilizzato copie di Mac OS X duplicate illegalmente da un disco originale. Esatto, Psystar non solo produce cloni, ma per di più le copie di OS X che ci installa sopra sono pure “taroccate”. Alla luce di questi fatti stupisce che questo caso sia riuscito a trascinarsi fino ad oggi. Francamente è difficile scorgere quella minaccia al sistema Apple che in molti durante quest’ultimo anno e mezzo hanno voluto vedere in questo banale caso di infrazione del copyright.

Tutte le questioni sull’Open Source (cui Psystar ha tentato a più riprese di appellarsi con estrema meschinità, auto-eleggendosi come paladina di una comunità – quella Hackintosh- alla quale ha solo rubato a piene mani) non sono in discussione in questo caso. Qui si parla di un’azienda che si impossessa del lavoro e di un prodotto commerciale di un’altra azienda per trarne un ricavo. Punto.

L’unica flebile speranza per Psystar rimane l’appello, ultima risorsa cui delle persone sane di mente, a questo punto, non tenterebbero mai di aggrapparsi. Ma è pur sempre dei fratelli Pedraza che stiamo parlando. C’è anche un altro caso in Florida su cui bisognerà decidere. Psystar aveva denunciato Apple anche in quello stato per le medesime ragioni rigettate dal giudice Alsup (abuso del copyright) ma in relazione a Snow Leopard. Praticamente impossibile che i giudici della costa Est non tengano conto del fatto che Psystar ha appena perso una causa identica in California.

Il 14 dicembre prossimo ci sarà comunque una nuova udienza in cui si discuterà delle altre accuse mosse da Apple, relative ad infringements minori. Il grosso è fatto e la querelle Psystar si avvia verso la fine che, francamente, in tanti si aspettavano.

Redazione

View Comments

  • Mattias dice:

    Che peccato…

    heeee???
    spero ci sia un senso ironico in questo "peccato..."

    o.o

  • Era così palese la cosa che dire "è durata fin troppo la cosa" è poco.....

  • morpe dice:

    Mattias dice:
    Che peccato…

    heeee???

    spero ci sia un senso ironico in questo “peccato…”
    o.o

    nono esprimevo proprio il mio dissenso... Odio il fatto che ci abbiano rubato i codici di boot123 però apprezzo il carattere.

  • L'aver tentato di lucrare sul lavoro della comunità OSx86 è davvero poco dignitoso.
    Rimane il fatto che OSX è l'unica piattaforma su cui sviluppare dei driver può venir equiparato ad un atto illegale. Ricordiamoci che il bootloader EFI che tentavano di vendere (ma che in realtà è solo un rebranding di chameleon) è opensource ed esterno alla apple (quindi non modifica alcune parte del sistema). Il resto dei kexts usati per girare su un PC generico sono resi possibili dal fatto che apple pubblica i sorgenti, che sono appunto liberamente scaricabili e modificabili. Quindi non vedo nessun atto criminale.

    L'unico vero punto è la EULA, e cosa una persona possa fare con una copia di software che ha pagato e che, in teoria, possiede: se acquistassi una copia di Snow Leopard e decidessi liberamente di spaccare il DVD in due parti nessuno ci vedrebbe nulla di male: "E' tuo fai quello che ti pare". Se però uso un qualcosa di mio in una maniera che non piace al produttore software allora diventa illegale. E' come dire che se un giorno Apple decidesse nella EULA che è vietato spaccare in due il supporto,noi tutti non potremmo più decidere di rompere il DVD. E' come un qualcuno che ti vende una casa che ha costruito e, dopo che ha preso i soldi, ti obbliga ai tinteggiare le pareti o arredarla come dice lui.

  • @ burt0n:
    feci lo stesso paragone dicendo "è come se la apple scrive su di un contratto : lo beverai comunque, e sarà giusto che tu lo farai" ma qui a nessuno importa. hai pienamente ragione.

  • @ burt0n:
    Non compri il software, compri una licenza d'uso. Sono due cose completamente distinte.

  • @ Zererico:
    "si ma da li in poi io vengo in possesso del codice, e da li me ne faccio questo che voglio" questa è la nostra filosofia.

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