Il prossimo 11 febbraio Apple dovrà affrontare un nuovo processo presso la Corte di Mannheim, in Germania, che potrebbe costare all’azienda la cifra enorme di 2 miliardi di dollari (1,57 miliardi di euro).
E’ il risarcimento che chiede la IPCom, un’azienda tedesca di gestione della proprietà intellettuale (eufemismo per “patent troll”), per la violazione di un brevetto che è stato acquisito dalla compagnia nel 2007.
Il patent in questione descrive una tecnologia per la gestione dell’accesso alle reti di diversi operatori da parte di un dispositivo di telefonia mobile e della priorità di connessione a reti congestionate in caso di emergenza.
Apple, Nokia, HTC, Vodafone ed Ericsson hanno già tentato in passato di far decretare la non-validità del brevetto, ma non ci sono mai riuscite. Secondo quanto riporta FOSS Patents il brevetto sarebbe da ritenersi come “standard essential” e dunque dovrebbe essere obbligatoria la concessione in licenza con un accordo “Fair and Reasonable”.
Vedremo che cosa deciderà la corte di Mannheim, anche se è abbastanza chiaro che la IPCom stia solo tentando di spillare più soldi possibili alla gallina dalle uova d’oro Apple, magari nella speranza di ottenere un accordo favorevole che chiuda magari la questione con una frazione del risarcimento richiesto.
Nel frattempo il fronte delle battaglie legali sui brevetti torna a farsi caldo, con Apple e Samsung che non sembrano aver trovato alcun accordo e anzi si preparano ad una nuova battaglia con un rispettivo elenco dei brevetti che si contesteranno reciprocamente in tribunale a partire dal prossimo 31 marzo.
Apple è dalla parte dell’accusa anche in un nuovo attacco a Google e Samsung, lanciato assieme a Microsoft, RIM e le altre componenti del cosiddetto consorzio Rockstar assieme alle quali l’azienda di Cupertino ha acquisito i brevetti del pacchetto Nortel.