Negli scorsi giorni è circolata una voce che mette in cattiva luce Apple. Secondo il membro di una band, Apple avrebbe minacciato gli artisti che non volevano comparire su Apple Music, dicendo loro che se non fossero comparsi sul nuovo servizio di streaming dell’azienda sarebbero svaniti anche da iTunes Store. Apple ha negato di avere eseguito azioni di questo genere.
Anton Newcombe suona nei The Brian Jonestown Massacre. L’artista hausato il proprio profilo di Twitter nelle scorse settimane per attaccare Apple, raccontando che un rappresentante dell’azienda di Cupertino lo avrebbe minacciato di rimuovere il suo materiale musicale da iTunes.
Apple ha però negato di avere mai minacciato gli artisti in una dichiarazione alla rivista Rolling Stone. Newcomb si è opposto ad Apple Music per la stessa ragione per la quale etichette e artisti di tutto il mondo sembrano avere problemi con Apple: il periodo di prova.
Apple Music prevede un periodo di prova della durata di tre mesi durante il quale gli utenti non pagano un centesimo per ascoltare la musica e sfruttare il servizio al pieno delle sue potenzialità. Durante questo periodo Apple non pagherà nemmeno un centesimo alle etichette discografiche, in cambio di una percentuale leggermente maggiore nel caso in cui un utente dovesse effettivamente iscriversi al servizio dopo il periodo di prova.
Questa tecnica, secondo Apple, convincerà gli utenti a convertirsi all’ascolto in streaming invece che all’acquisto su Apple. Secondo gli artisti si tratta di una ingiustizia. Nè loro né le etichette discografiche, infatti, potranno intascare un soldo dalla loro musica in quei tre mesi.
Ad opporsi ad Apple c’è anche l’etichetta discografica di FKA Twigs, che Apple ha scelto di utilizzare come testimonial per Apple Music pubblicandone una performance proprio sulla home del servizio su Apple.com.
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