A poco più di tre mesi dal lancio, arrivano i primi numeri ufficiali su Apple Music. Gli utenti che hanno deciso di continuare a pagare il prezzo mensile del servizio sono 6,5 milioni. Altri 8,5 milioni stanno ancora usando i tre mesi di prova gratuita. Numeri migliori delle aspettative?
L’esodo di utenti alla fine dei primi tre mesi di prova, che per i primi utilizzatori scadevano a settembre, non c’è stato. Apple Music ha 6,5 milioni di utenti paganti, in altre parole un terzo della base di utenza che Spotify (il servizio di streaming leader del mercato) è riuscita a costruire dal 2008 ad oggi.
A rivelare il primo aggiornamento, numeri alla mano, è stato il CEO Apple, Tim Cook, durante un’intervista alla conferenza WSJD che si sta tenendo in questi giorni a Palm Springs, in California.
Come leggere questi numeri? 6,5 milioni di utenti sono un buon numero oppure era lecito aspettarsi di più, vista soprattutto la potenza di marketing che Cupertino può esercitare senza problema alcuno? Non è ancora facile stabilirlo, e bisognerà più che altro capire quale sarà il trend di crescita nei prossimi mesi. Per questo servirà un nuovo aggiornamento sul numero degli iscritti, più avanti.
Per adesso l’unico confronto possibile è appunto quello con il principale concorrente, Spotify, che ha circa 20 milioni di utenti legati ad un abbonamento mensile il cui prezzo è leggermente inferiore a quello di Apple Music (per chi lo sottoscrive dal Web, al di fuori dell’app per iPhone). Un terzo dell’utenza nel giro di tre mesi non è cosa da poco, e sicuramente qualcuno ai piani alti di Spotify avrà iniziato a preoccuparsi. Il potere economico e i collegamenti nell’industria che Apple può vantare sono un’arma temibile, che può permettere a Cupertino di accaparrarsi un numero crescente di esclusive musicali.
Quanto all’usabilità del servizio, l’impressione è che si ripeta il tipico copione Apple, con utenti divisi fra chi ama alla follia Music e chi invece lo odia in maniera viscerale. C’è chi apprezza l’enorme disponibilità musicale e l’organizzazione dei contenuti e chi per contro preferisce le opzioni offerte da Spotify e critica (a ragion veduta) il buffering più lento di Music.
Insomma, lo scontro è in corso. Sarà interessante capirne gli sviluppi nei prossimi mesi e soprattutto vedremo come deciderà di rispondere Spotify ad una minaccia che si è fatto quanto mai reale.
Voi che cosa scegliete? Spotify o Apple Music? Avete sottoscritto un abbonamento al servizio Apple dopo i mesi di prova gratuita? Fatecelo sapere nei commenti.
Janko 20/10/2015 il 10:39
da Spotify a Apple Music, il servizio di Spotify mi piaceva un po’ di più, ma è più pratico gestire le playlist solo su iTunes piuttosto che mezze di qua e mezze di la.