Apple pagherà 0.2 centesimi per ogni brano riprodotto durante il periodo di prova di Apple Music. Si tratta della tariffa standard per le altre offerte gratuite sul mercato, solo che Apple Music non ha inserzioni pubblicitarie.
Apple ha vissuto giorni piuttosto tesi a causa del periodo di prova di Apple Music. L’azienda aveva annunciato di avere l’intenzione di non pagare un centesimo agli artisti durante i 90 giorni di prova gratuita di Apple Music. Dopo le accuse di Taylor Swift e delle etichette indipendenti, Apple ha cambiato idea e pagherà 0.2 centesimi per ogni riproduzione di un brano musicale.
A scriverlo è il sempre affidabile New York Times, che cita fonti vicine all’industria musicale. Secondo quanto scrive il giornale, l’azienda pagherà 0.2 centesimi per ogni brano che viene riprodotto nel periodo gratuito di Apple Music. Si tratta della quantità di denaro che viene normalmente pagato dagli altri servizi di ascolto gratuiti come Spotify, con la differenza che il periodo di prova di Apple Music non avrà inserzioni pubblicitarie.
Oltre al pagamento di questi 0.2 centesimi (che dipende dal numero di riproduzioni) Apple pagherà anche una minima quota ai publisher per i diritti sulla musica, e pare che questi accordi non siano ancora finalizzati (benché manchino pochi giorni al lancio di Apple Music).
Apple ha recentemente firmato gli accordi per Apple Music con le etichette discografiche indipendenti Inglesi, riunite sotto i nomi di Merlin e Beggars Group, con le quali l’azienda di Cupertino potrà fornire tramite il servizio nomi come Adele, Arctic Monkeys e Radiohead.
L’azienda è stata attaccata negli scorsi giorni a a causa dell’annuncio iniziale di non voler pagare gli artisti durante i tre mesi di prova, in cambio di una percentuale leggermente maggiore nel periodo a pagamento. Dopo l’attacco diretto di Taylor Swify, Il Senior VP di Apple per i servizi di Internet ha annunciato che Cupertino avrebbe pagato anche durante il periodo di prova. La cosa avrebbe reso molto felice Taylor Swift.
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