Da questa settimana, invece, questo vincolo è stato rimosso e, di conseguenza, saranno gli editori a poter liberamente fissare i prezzi degli abbonamenti, vendendoli magari ad un prezzo inferiore all’esterno, con mezzi propri. L’unico vincolo imposto ora da Apple è che “non ci siano pulsanti o link esterni nelle app per abbonarsi ai contenuti”.
Nella nuova sezione 11.14 delle linee guida che regolano il processo di revisione delle app ora è esplicitamente scritto che le app iOS approvate “possono leggere o riprodurre contenuto approvato […] ai quali ci si è abbonati all’esterno dell’app”, a patto che non sia fornito alcun link che permette di ottenere lo stesso contenuto ad un prezzo inferiore. In pratica, sarà premura dell’utente trovare il modo per abbonarsi ai contenuti nella maniera più economica possibile.
La scelta potrebbe essere conseguenza della scelta di uno dei maggiori content provider, il Financial Times, che ha deciso di realizzare un’app HTML5 ottimizzata per iOS (accessibile tramite Safari) piuttosto che un’app nativa che avrebbe costretto l’editore a versare ad Apple il 30% dei ricavi provenienti dagli abbonamenti in-app.
Le nuove politiche permetteranno ad aziende come Amazon, ad esempio, di gestire in maniera autonoma il proprio modello di pricing, senza dover considerare i vincoli precedenti.
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Evidentemente ci hanno sbattuto i denti.
Bene, per tutti noi consumatori vorrà dire poter avere prezzi più vantaggiosi.